Fig. 5 - Pianta dellʼAccademia con lʼindicazione dei principali ambienti (elaborato da Winnefeld 1895)
L'Accademia

L’edificio dell’Accademia sorge al centro della Spianata omonima ed è formato da un vasto portico interno con giardino (un ‘giardino segreto’) sul quale si aprivano numerosi ambienti. Attualmente ne resta in piedi il 40% circa, il resto è crollato; per ricostruirlo ci si basa sulla pianta di Herman Winnefeld1, che a sua volta copia quella fondamentale di Giovan Battista Piranesi del 17812 (pianta fig. 5, plastico fig. 6, veduta aerea fig. 7).


Fig. 6 - Plastico di Villa Adriana di Italo Gismondi, 1956: lʼAccademia con lʼindicazione dei principali ambienti (foto di Marina De Franceschini)
Fig. 7 - Veduta aerea dellʼAccademia con le strutture attualmente visibili (© Microsoft Virtual Earth)
Fig. 8 - I tre ambienti trasformati in fienile (AC9-10-11), con la torretta visibile fin dal Canopo (foto di Marina De Franceschini)

A nord del portico si trova il cosiddetto Belvedere (AC16), un padiglione mistilineo d’ingresso molto arioso, con colonnati aperti, decorato da fontane. A lato del Belvedere, altri tre ambienti (AC9-10-11) sono sopravvissuti integri con le loro volte a botte; vengono attualmente usati come fienile, sul quale è stata costruita la torretta che si vede dal Canopo (figura 8).

Il portico centrale (AC7-8) (figura 9) era doppio sul lato occidentale (AC6), mentre su quello orientale vi si aprivano gli ambienti più grandi e monumentali del complesso, che erano allineati lungo un asse longitudinale prospettico, con una ‘fuga di sale’ orientata grosso modo da nord-ovest a sud-est. In base alle strutture ancora visibili e alla pianta di Piranesi possiamo ricostruire alcuni di questi ambienti (vedi infra figura 12).


Fig. 9 - Il portico interno dellʼAccademia (AC7-8) nello stato attuale (foto di Marina De Franceschini)

Partendo da nord, vi è una prima corte quadrangolare (AC41) che un tempo aveva un portico, seguita da una seconda corte porticata più ampia (AC60) la cui porta meridionale, fiancheggiata da due absidi semicircolari e da due corridoi obliqui (figura 10), dava accesso al cosiddetto Tempio di Apollo, la sala più monumentale dell’intero edificio.

Del Tempio di Apollo (AC78), che descriveremo più avanti, è rimasta in piedi solo la metà nord-orientale; sul lato opposto all’ingresso dalla corte AC60 una porta dava accesso a un terzo giardino porticato: è la cosiddetta ‘Zooteca’3 (AC88) col lato meridionale ricurvo (figura 11), al centro del quale una porta dava accesso all’ultimo ambiente assiale (AC89) che concludeva la ‘fuga di sale’.

Fig. 10 - La porta sud della corte porticata (AC60) verso il Tempio di Apollo, fiancheggiata da due nicchie (foto di Marina De Franceschini)
Fig. 11 - La cosiddetta Zooteca (AC88) con la porta assiale verso lʼambiente AC89 (foto di Marina De Franceschini)

A est del Tempio di Apollo si apriva invece l’ambiente AC79, il più lussuoso dell’edificio, completamente rivestito di marmi fino al soffitto; il vestibolo AC76 collegava invece il Tempio con il portico centrale (vedi pianta figura 5).



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1 Winnefeld 1895, tav. X.
2 Piranesi 1781, tav. III.
3 Nome coniato nel Cinquecento da Pirro Ligorio, secondo il quale nella Zooteca si tenevano gli animali destinati ai sacrifici nel vicino Tempio di Apollo.