Orientamento astronomico a Villa Adriana
di Giuseppe Veneziano

Dopo la prima immagine ottenuta nel giugno del 2006 da Marina De Franceschini nell’Accademia, nel cosiddetto Tempio di Apollo, in cui un pannello (o specchiatura) del piano inferiore veniva illuminato dalla luce del Sole che filtrava attraverso una finestra del piano superiore, partendo dagli orientamenti rilevati da Vittorio Castellani1, e grazie alle scoperte degli architetti americani Robert Mangurian e Mary-Ann Ray, che per primi avevano visto i giochi di luce solstiziali a Roccabruna, abbiamo compreso che la Spianata dell’Accademia e i suoi edifici avevano un orientamento astronomico.


Abbiamo quindi deciso di organizzare una serie di sopralluoghi e di rilievi, che hanno confermato che in occasione dei solstizi avvenivano fenomeni luminosi molto importanti.

Le nostre ricerche coordinate si sono concentrate essenzialmente su due edifici: Roccabruna (di proprietà dello Stato) all’estremità settentrionale della Spianata dell’Accademia, e l’Accademia con il Tempio di Apollo (su terreno di proprietà della famiglia Bulgarini).

I due edifici distano circa 350 metri l’uno dall’altro,e le coordinate geografiche sono le seguenti (fonte Google Earth):

Roccabruna: 41° 56’ 16,63” latitudine Nord
12° 46’ 23,13” longitudine Est
100 m circa altezza s.l.m. del piano inferiore
110 m circa altezza s.l.m. del piano superiore
Tempio di Apollo: 41° 56’ 12,32” latitudine Nord
12° 46’ 39,56” longitudine Est
114 m circa altezza (metri sul livello del mare)

In seguito abbiamo calcolato i punti di levata e di tramonto del Sole veri visibili da questi due siti nei momenti più salienti dell’anno dal punto di vista astronomico, cioè i due Solstizi.

Il calcolo degli azimut odierni dei punti di levata e di tramonto del Sole ai due solstizi alla latitudine corrispondente agli edifici della Villa Adriana oggetto di studio, ha dato i seguenti risultati. Al Solstizio invernale il lembo superiore del Sole sorge ad un azimut di 122° e tramonta ad un azimut di circa 237°; al Solstizio estivo il Sole sorge ad un azimut di 58° e tramonta ad un azimut di 302°.


Secondo il programma Planetario 2.0 di Piero Massimino, dell’Osservatorio di Catania, nell’anno 125 d.C. (anno medio dell’edificazione di Villa Adriana) l’equinozio di primavera astronomico cadeva il 22 marzo, l’equinozio autunnale il 24 settembre, il solstizio estivo il 23 giugno, il solstizio invernale il 22 dicembre. L’inclinazione dell’asse terrestre sull’eclittica, come si è visto in precedenza, non è costante, ma varia con un periodo di circa 41000 anni tra i 22,1° e 24,5° e la sua variazione dà luogo ad una diversa declinazione del Sole nel cielo. Quindi si è calcolato, tramite la Formula di Laskar, qual era a quel tempo tale inclinazione, che è risultata di: 23° 40,5’.

Con questi nuovi parametri si è proceduto a ricalcolare gli azimut solari, i cui valori sono risultati quelli esposti nella seguente tabella.

Fenomeno solare Azimut al 2010 Azimut nel 125 d.C.
Sorgere al solstizio invernale 122° 19’ 28 122° 40’36
Tramonto al solstizio invernale 237° 40,5’ 237° 19,24’
Sorgere al solstizio estivo 57° 40’ 31 58° 10’
Tramonto al solstizio estivo 302° 19’ 28 301° 50’

Tali valori sono stati sovrapposti ad una dettagliata pianta del Tempio di Apollo (AC78) elaborata secondo criteri astronomici dal professor Friedrich Rakob con gli architetti tedeschi Edmund Faller, Dirk Helfgen ed Axel Krück tra il 1991 ed il 1993.

Gli azimut di alcune strutture di questo edificio hanno evidenziato una sorprendente corrispondenza con quelli solari. In particolare si è notato che al sorgere del Solstizio invernale il raggio luminoso del disco solare doveva penetrare tutta una serie di ambienti disposti in sequenza lineare e che, dopo aver attraversato il centro geometrico del Tempio, il raggio luminoso usciva dalla porta nord-ovest e proseguiva la sua corsa negli ambienti posti dalla parte opposta. Un analogo fenomeno, ma col percorso dei raggi del Sole in senso inverso, avveniva al tramonto del solstizio estivo.


Questi due particolari fenomeni erano seguiti (al Solstizio invernale) e preceduti (al Solstizio estivo) da altri suggestivi fenomeni luminosi, durante i quali i raggi del Sole entrano dalle finestre del piano superiore del Tempio ed illuminano le porte e le specchiature al piano inferiore, generando un effetto dal forte significato simbolico. Viste dal centro geometrico del Tempio tali specchiature, delimitate da colonnine, coprono attualmente un angolo di 18° ognuna; se si tiene conto che esse erano rivestite da un spesso strato di intonaco (in parte ancora in situ sulle pareti inferiori) la loro misura angolare poteva essere originariamente di 15°, che essendo pari alla distanza angolare che viene coperta dal Sole in un’ora faceva sì che che ad ogni ora il raggio del Sole si spostasse da un pannello a quello attiguo.

Analoghi fenomeni luminosi erano visibili durante i due Solstizi nell’edificio di Roccabruna: il piano inferiore aveva un orientamento prossimo al tramonto del Sole al Solstizio estivo e quello superiore – di cui oggi si conserva solo il piano di calpestio – era legato al sorgere del Sole al Solstizio invernale.


Naturalmente questo studio non vuole essere esaustivo. Molto resta ancora da analizzare e da chiarire. Ad esempio, tramite l’uso di modelli tridimensionali sarà possibile chiarire la dinamica dei fenomeni luminosi che si instauravano nel Tempio di Apollo soprattutto durante il Solstizio invernale, dal momento che la parte crollata dell’edificio è proprio quella sottesa dal Sole in tale periodo.

Per quanto riguarda Roccabruna, questo studio ha messo in evidenza un orientamento sostanziale del piano inferiore verso il tramonto del Sole al Solstizio estivo, ma resta ancora da studiare nei dettagli l’analogo orientamento – questa volta verso il sorgere del Sole al Solstizio invernale – del tempietto che coronava il piano superiore dell’edificio, e la relativa cupola con oculo.

Ma non solo: anche altre strutture della vasta Villa Adriana potrebbero essere orientate. Chiaramente ciò presuppone un lavoro che potrebbe durare anni, se non decenni. Si è quindi deciso di pubblicare i risultati di questo studio preliminare, seppur ristretto a due soli edifici, nella certezza che la loro peculiarità sarà certamente di stimolo per ulteriori studi ed approfondimenti anche da parte di altri ricercatori.



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1 Castellani, 2006.