VILLA ADRIANA - LE STATUE DELLE CENTO CAMERELLE
Le Cento Camerelle sono una delle strutture più grandiose di Villa Adriana, e servivano come sostruzione dell'enorme piazza artificiale del Pecile.
La parte iniziale, alta venti metri, è sotto il lato curvo nord del Pecile, poi gira e prosegue lungo il lato ovest fino al Vestibolo; l'altezza diminuisce gradualmente seguendo il livello originario del terreno.
Le sostruzioni sono lunghe più di trecento metri, e viste dal basso hanno un gran numero di porte o finestre, da cui nasce il nome Cento Camerelle. Purtroppo non sono aperte ai visitatori, e in parte sono utilizzate come magazzino di vari reperti, marmi e capitelli.
Nel Settecento i fratelli Liborio e Giovanni Michilli fecero fortunati scavi nelle loro proprietà «presso le Cento Camerelle», rinvenendo numerose statue fra le quali una Flora, un Antinoo egizio, un Arpocrate e un Hermes.
Le donarono a papa Benedetto XIV per la sua nuova collezione dei Musei Capitolini, dove si trovano tuttora; i restauri, come si usava all'epoca, hanno reintegrato tutte le parti mancati.
Il dono venne generosamente ricompensato: il papa concesse ai Michilli l’appalto per la vendita del tabacco, della durata di nove anni, che aveva un valore di centomila scudi.
Le struttura delle Cento Camerelle è simile a quella del Sostruzioni del Pretorio. Vi è un robusto muro di contenimento verso il terrapieno, che è doppio in modo da creare un'intercapedine per smaltire le acque piovane e proteggere gli ambienti dall'umidità.
Poi vi sono muri trasversali disposti a pettine, che delimitano lunghi ambienti rettangolari; erano divisi in tre o più piani piani mediante soppalchi in legno che poggiavano su mensole di travertino, che sono rimaste al loro posto e si vedono ancor oggi.
Gli ambienti erano accessibili dall'esterno mediante scale e ballatoi in legno che sono scomparsi. Le pareti intonacate, i pavimenti in opus spicatum e le latrine multiple dimostrano che ambienti erano destinati agli schiavi.
Le Sostruzioni del Pretorio, in posizione più centrale, dovevano invece essere riservate ai soldati.
Davanti alle Cento Camerelle passa una strada carrabile, messa in luce in occasione del Giubileo del 2000; corre parallela al grande Anello basolato che raggiungeva il Vestibolo ed era uno degli accessi monumentali della Villa.
La strada carrabile riservata agli schiavi era un percorso indipendente, infossata e schermata da un muro per nasconderla alla vista; arrivava fino ad una galleria a lato del Vestibolo, che dà accesso ai percorsi sotterranei di servizio che collegavano fra di loro gli edifici della Villa
Si tratta di una serie di criptoportici e corridoi che passano sotto il Vestibolo stesso e poi si biforcano per raggiungere le fornaci sotterranee che riscaldavano l’acqua delle Piccole Terme da una parte e delle Grandi Terme dall'altra.