Al centro del Mausoleo di Adriano era la
Sala Sepolcrale (o Sala delle Urne) nella quale era sepolto l'imperatore.
La Sala ha tre nicchie sui lati est, ovest e nord, nelle quali erano le sepolture di Adriano, di sua moglie Sabina e probabilmente di Elio Cesare, erede designato che morì prima di loro.
La Sala era costruita con blocchi di travertino e tufo ed
era completamente rivestita di marmi preziosi, di cui resta un piccolo frammento di pavonazzetto. Il pavimento era in marmo bianco di Luni (il marmo di Carrara).
La Sala viene oggi attraversata percorrendo
la passerella costruita da Valadier a fine Ottocento, quando venne riscoperta la Rampa elicoidale. Purtroppo è diventata un ambente di passaggio per salire ai piani alti del Castello:
i visitatori non comprendono che era l'ambiente più sacro e importante dell'edificio. Nella Sala fu rinvenuto
un sarcofago in porfido rosso, la cui vasca venne riadoperata per la tomba dell'imperatore del Sacro Romano impero Ottone II (973-983) e andò distrutta in un incendio.
È rimasto solo il coperchio, che nel Seicento è stato trasformato
in fonte battesimale da Carlo Fontana, ed oggi è nella Basilica di San Pietro.
Nella Sala sepolcrale ancor oggi si verificano speciali illuminazioni nei giorni del Solstizio estivo. Il Sole entra dalle due finestre a strombo che si aprono nella volta e crea rettangoli di luce in ciascuna delle tre nicchie.
Il loro significato simbolico e la storia millenaria del Mausoleo vengono svelati nel nuovo libro di Marina De Franceschini di prossima pubblicazione: “Castel Sant'Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce”, che ne ricostruisce la storia millenaria.