Villa Adriana è
uno dei più straordinari esempi a noi rimasti di Palazzo o Tenuta imperiale e dinastica, ma sfugge ad ogni definizione.
Il consueto accostamento alla reggia francese di
Versailles, a quella borbonica di
Caserta, o ancora al castello di
Windsor in Inghilterra non regge, è riduttivo e insufficiente.
Villa Adriana era ben altro: aveva una quarantina di edifici diversi sparsi su una superficie di 120 ettari, grande come Pompei. Era una vera e propria città, dotata d
i una parte pubblica di rappresentanza paragonabile al Palazzo imperiale sul Palatino, e di
una parte privata che aveva le caratteristiche di una grandiosa Villa suburbana.
Villa Adriana si ispirava in modo del tutto originale
ai leggendari palazzi dei re persiani, immersi nella vegetazione lussureggiante di fantastici giardini-paradisi, che conosciamo solo dalle fonti antiche. E probabilmente anche a quelli dei Faraoni egizi, di cui nulla è rimasto.
Dopo la conquista della Grecia, i Romani vennero in contatto col mondo ellenistico e r
imasero abbagliati dal lusso in cui vivevano i dinasti, dalla raffinatezza dell’arte e degli oggetti preziosi di cui si circondavano.Lusso e magnificenza divennero quindi importati a Roma, dando origine ad una tradizione costruttiva imperiale caratterizzata da un’architettura monumentale e scenografica che trova la sua massima espressione proprio nella Villa tiburtina dell’imperatore Adriano.
Ancor oggi, dopo 1900, non vi sono paragoni per Villa Adriana.