Uno degli ambienti più spettacolari di Villa Adriana è il Frigidarium delle Grandi Terme: conserva una parte della volta a crociera sospesa nel vuoto, che sfida le leggi di gravità.
Il confronto con un'incisione settecentesca di Giovan Battista Piranesi dimostra che a quell'epoca era già in queste condizioni. Ha sfidato i secoli e i millenni, resistendo a intemperie, saccheggi, crolli e terremoti.
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La volta sospesa è una prova della solidità dell'opera cementizia, una delle più straordinarie e rivoluzionarie invenzioni della tecnica costruttiva dei romani.
Si tratta ovviamente di cemento non armato; Vitruvio ne ha tramandato la "formula magica", un misto di pozzolana (un cemento naturale di origine vulcanica che si trova nel sottosuolo della Villa stessa), frammenti di tufo o di pietra locale, calce viva e sabbia di fiume (perché priva di sale).
Aggiungendo l’acqua alla calce viva si innescava una reazione chimica, e poi si versava un po’ per volta l’impasto sopra una centina in legno. Nel giro di qualche giorno
l’impasto si solidificava, diventando quasi indistruttibile, come dimostra questo straordinario esempio.
Il Frigidarium era la sala destinata ai bagni freddi che aveva due grandi vasche un tempo rivestite in marmo. Le colonne erano in marmo cipollino con capitelli ionici.
La volta era decorata da stucchi, e in un altro ambiente ne è sopravvissuta una parte. Sembra che nel Settecento e Ottocento i nobili inglesi del Grand Tour sparassero agli stucchi per far cadere giù qualche frammento e portarlo a casa come prezioso souvenir.