Il Canopo era un Triclinio monumentale dove l'imperatore Adriano riceveva i suoi ospiti "in gran stile".
A Pompei e in molte ville degli aristocratici romani sono stati rinvenuti Triclini, sale da pranzo riccamente decorate e affrescate, dotate di letti per i commensali. Accanto ai triclini in genere vi erano cubicoli per riposare, e
corridoi freschi e arieggiati per passeggiare: i Criptoportici.Villa Adriana non faceva eccezione e seguiva lo stesso schema, ma su scala monumentale.
Il letto triclinare in muratura – lo Stibadio – era sistemato al centro della grande sala coperta a volta a spicchi, che simulava una grotta. Lo Stibadio era molto più grande del consueto, a forma di mezzaluna; vi potevano trovar posto decine di commensali, sdraiati sui cuscini e circondati da fontane e giochi d'acqua.
Gli ospiti erano allietati dal suono della musica e da spettacoli teatrali.
Tutto intorno marmi preziosi, mosaici sulla volta e nicchie decorate da sculture. Dietro allo Stibadio, in posizione elevata e sicura era il luogo dove sedeva l’imperatore, una specie di palco reale.
All'interno, sul retro della Sala a cupola erano numerosi ambienti freschi, destinati al riposo ed anche latrine singole.
Su lato ovest si è perfettamente conservato un grande ambiente con gli oculi per l’illuminazione nella volta. È stato scavato negli anni Cinquanta da Aurigemma assieme al resto dell'edificio, ma è noto anche da incisioni e fotografie antiche. Da sempre viene usato come magazzino e deposito di reperti vari, e purtroppo non è mai stato aperto al pubblico.
Questo vasto ambiente era in origine un Criptoportico coperto e molto fresco d’estate, dove gli convitati potevano passeggiare e riposarsi, un po’ come si vede nella Casa del Criptoportico a Pompei. Fino agli anni Sessanta il soffitto conservava ancora gli affreschi originali, con grandi riquadri rettangolari circondati da fasce colorate, rosse e gialle, che sono documentati da poche immagini.
Purtroppo gli affreschi vennero staccati e montati su telai, cosa che venne fatta di frequente in quell'epoca, anche con alcuni affreschi delle Sostruzioni ovest del Canopo. Per qualche decennio furono accatastati in un ambiente delle Grandi Terme, dove rimasero fino alla fine del secolo; poi sono stati trasportati altrove.