Il lusso e la grandiosità dell’architettura sono sempre stati un simbolo del Potere. Quando erano in vita, i sovrani e gli aristocratici si distinsero per il fasto delle loro dimore. Dopo la morte fecero a gara nell’edificare sepolcri sempre più imponenti, che erano il simbolo del potere e del prestigio della loro famiglia o Gens.
Fin dall’epoca repubblicana le tombe dei personaggi più importanti vennero costruite lungo le vie consolari per dar loro la massima visibilità. Ad esempio, il Mausoleo di Cecilia Metella fu costruito a Roma sull’Appia antica; il Mausoleo dei Plauzi di Tivoli sorge sulla via Tiburtina presso il Ponte Lucano. In entrambi i casi si tratta di maestosi edifici con un corpo di fabbrica circolare rivestito di travertino, posto su un basamento quadrato. Il Mausoleo di Augusto fu il primo grande Mausoleo dinastico imperiale, e venne edificato nel Campo Marzio, luogo dal grande significato simbolico dove si erano sempre celebrati i funerali dei più importanti personaggi.
Strabone, contemporaneo di Augusto, lo descrive così: «un grande tumulo presso il fiume su alta base di pietra bianca, coperto sino alla sommità di alberi sempreverdi; sul vertice un simulacro di bronzo di Augusto e sotto il tumulo sono le sepolture di lui, dei parenti; dietro vi è un grande bosco con mirabili passeggi».
Ancor oggi è il più grande Mausoleo del mondo romano: aveva un basamento quadrato su cui sorgeva un corpo di fabbrica circolare rivestito di travertino del diametro di 87,45 metri (cioè 300 piedi romani).
Secondo la recente ricostruzione di Alberto Mancini e Paola Virgili non aveva un tumulo alberato ma un giardino pensile, al centro del quale si innalzava un corpo di fabbrica circolare circondato da un colonnato che ospitava le celle sepolcrali.
Il Mausoleo celebrava il fondatore della dinastia con la statua di Augusto in bronzo dorato posta sulla sommità, probabilmente simile a quella marmorea rinvenuta nella Villa di Livia a Prima Porta; era quindi il simbolo del potere e del prestigio della gens Iulia.
Lì vennero sepolti gli imperatori delle dinastie giulio-claudia e flavia, assieme ai loro familiari; l’ultimo fu Nerva, mentre Traiano fu sepolto nel basamento della Colonna Traiana.
L’edificio è stato depredato dei marmi preziosi, trasformato in torre difensiva e poi persino in teatro. Recentemente è stato oggetto di un grande restauro ma nel giugno del 2022 è stato nuovamente chiuso al pubblico per altri lavori.
Davanti al Mausoleo di Augusto furono sistemati due obelischi dei quali di recente sono state trovate la basi d’appoggio. Uno si trova oggi nella piazza del Quirinale, l’altro davanti alla Basilica di Santa Maria maggiore.
Dione Cassio – che scrive nel II-III sec. d.C. – spiega che all’epoca di Adriano nel Mausoleo di Augusto non vi era più posto: «Adriano... fu sepolto presso la riva del fiume, vicino al ponte Elio: perché lì aveva costruito la sua tomba, dato che la tomba di Augusto era piena, e dopo di lui nessuno vi fu sepolto».
Sicuramente Adriano si ispirò al Mausoleo di Augusto per costruire la sua nuova tomba dinastica, che ha dimensioni leggermente inferiori: un basamento quadrato di 85,4 m di lato e il corpo di fabbrica circolare del diametro di 66,8 metri, cioè 225 piedi romani.
Le ricostruzioni tradizionali prevedono un tumulo alberato, per analogia con il Mausoleo di Augusto, dal quale sporgeva un tempio sormontato dalla Quadriga del Sole guidata da Adriano stesso nelle vesti del Sol Invictus.
Grazie alle nostre scoperte di archeoastronomia e ad uno studio approfondito delle strutture originali rimaste, proponiamo una nuova ed inedita ricostruzione priva di tumulo, che potete scoprire nel nostro nuovo libro «Castel Sant’Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce».