Il Mausoleo di Adriano – l'attuale Castel Sant'Angelo – fu costruito assieme al ponte Elio che ne era era l’accesso monumentale e scenografico. Lo collegava con il Campo Marzio ed idealmente con il Mausoleo di Augusto, la precedente tomba dinastica imperiale dove ormai non vi era più posto per altre sepolture.

Il ponte Elio fu più volte modificato e fortificato, il Mausoleo fu trasformato in fortezza ed entrambi sopravvissero per secoli a infinite guerre, assedi, inondazioni e saccheggi.

Nella storia del ponte Elio l'evento più devastante fu la costruzione a fine Ottocento dei nuovi argini del Lungotevere, per evitare periodiche inondazioni del fiume.
Furono demolite tutte le aggiunte medioevali, rinascimentali e barocche e così si riscoprirono le due rampe originali romane alle due estremità del Ponte: c’era persino il basolato con i marciapiedi e parte dei parapetti.

Invece di restaurare e conservare l'unico ponte romano rimasto intatto nella città di Roma, il Ministero dei Lavori pubblici decise di demolirlo per abbreviare i tempi e non pagare penali per il ritardo dei lavori.
Il Direttore scrisse lapidario:«Pur ammettendo che delle cose antiche si debba cercare di conservare la memoria, non pare che a questo intento possano essere sacrificati gli interessi dell’Amministrazione».

Per fortuna prima delle demolizioni furono fatti dei sondaggi e dei rilievi che rivelarono i segreti costruttivi di un Ponte progettato per durare (quasi) in eterno. Palificazioni, casseforme, sapiente uso dei materiali, accurata progettazione idraulica per resistere alle piene del fiume.

Grazie a introvabili documenti d'archivio e preziose fotografie dell'epoca potete scoprire in dettaglio con quale sapienza era stato progettato e costruito il ponte  nel libro di Marina De Franceschini «Castel Sant’Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce».