Il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, nei pressi della Basilica di San Vitale, è uno dei più straordinari monumenti della tarda antichità, decorato da mosaici di rara bellezza. Una vera e propria «Cappella Sistina» del mosaico paleocristiano.
Secondo recenti ricerche sembra che si stato costruito da Galla Placidia come sacello familiare, ma non fosse la sua tomba perché l’imperatrice fu sepolta a Roma. Vi sono tre sarcofagi, forse destinati agli imperatori Costanzo III, Onorio e Valentiniano III.
La pianta è a croce latina ed è orientata verso i quattro punti cardinali. L’ingresso è sul lato nord, con un corridoio coperto da una volta a botte rivestita in mosaico a fondo blu, tempestato di rosette bianche e azzurre. Nella lunetta sopra la porta è raffigurato il Buon Pastore circondato dalle pecore e sotto di lui la Terra.
Nella lunetta sul lato opposto sud è raffigurato San Lorenzo e la graticola con sotto il Fuoco, mentre a sinistra si vede un armadio che contiene i quattro libri dei Vangeli con i nomi degli evangelisti. La volta a botte ha lo stesso mosaico con rosette del corridoio d’ingresso.
Le lunette est e ovest sono uguali e simmetriche, con due cervi affrontati circondati da girali vegetali: sotto la finestra est, al centro si vede una raffigurazione simbolica dell’Acqua mentre sotto quella ovest è l’Aria, quindi le quattro lunette oltre ad essere orientate verso i quattro punti cardinali corrispondevano anche ai quattro elementi: Terra e Aria, Acqua e Fuoco.
Le volte a botte che precedono le lunette sono decorate da un cespo di acanto dal quale escono girali con foglie di vite, nei quali sono inserite due figure di apostoli; più in alto è un cerchio con il Cristogramma, l’Alfa e l’Omega. (Gesù disse agli Apostoli «Io sono la Vite» ed anche «Io sono Alfa e Omega, il principio e la fine»).
La parte centrale del Mausoleo ha una torretta quadrata coperta da una cupola circolare; il mosaico è a fondo blu tempestato di stelle dorate di dimensioni crescenti, con al centro la croce, mentre ai quattro angoli sono raffigurati i quattro evangelisti.
Nelle pareti della torretta vi sono altre quattro lunette, ciascuna con due Apostoli posti ai lati di una finestra centrale, sotto la quale è un Kantharos con due Colombe oppure una coppa con le Colombe che bevono l’acqua e alludono al celebre Mosaico delle Colombe di Villa Adriana.
Quindi nei mosaici sono raffigurati i dodici apostoli, otto nelle lunette e quattro nelle volte con i Cristogrammi. Le Colombe alludono allo Spirito santo e anche all’abbeverarsi al vaso dell’immortalità.
Galla Placidia era figlia dell’imperatore Teodosio I e della sua seconda moglie Galla Giustina, nonché sorellastra degli imperatori Arcadio e Onorio, nati dal primo matrimonio del padre.
Nel 395 d.C. l’impero romano fu diviso in Impero d’Oriente sotto l’imperatore Arcadio e Impero d’Occidente sotto l’imperatore Onorio.
In quegli stessi anni Alarico re dei Visigoti assediò più volte Roma, e riuscì ad espugnarla e saccheggiarla nel 410; Galla Placidia fu presa in ostaggio e dovette sposare il successore di Alarico, Atatulfo, diventando regina dei Visigoti.
Galla Placidia fu liberata nel 417 e tornò a Ravenna dove fu data in moglie a Flavio Costanzo, generale del fratellastro Onorio.
Dal matrimonio nacquero Giusta Grata Onoria e Placido Valentiniano che nel 425, a soli sei anni, divenne imperatore col nome di Valentiniano III, sotto la reggenza della madre.
Galla Placidia nel frattempo era diventata Augusta nobilissima e regnò per dodici anni sull’Impero romano d’Occidente fronteggiando ribellioni, congiure e lotte di potere tipiche del tardo impero.
La sua storia è molto lunga e complessa e ne parleremo in un altro post.