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VILLA ADRIANA di MARINA DE FRANCESCHINI
Rif. Bibliografico

I MAUSOLEI DI AUGUSTO E ADRIANO A ROMA

L'imperatore Augusto costruì il primo grande Mausoleo di Roma, la grandiosa tomba dove furono sepolti tutti gli imperatori della dinastia Giulio Claudia e Flavia, assieme ai loro familiari. L’ultimo fu Nerva.

Per progettarlo Augusto probabilmente prese a modello i grandi tumuli funerari del mondo etrusco, che erano il simbolo della ricchezza e del potere dei loro nobili proprietari.

Roma era diventata la maggior potenza del Mediterraneo ed aveva scoperto il lusso incedibile delle regge persiane ed ellenistiche, che ben presto era comparso anche austere dimore dell’antica repubblica, diventando uno dei simboli del Potere.

Lo stesso avvenne per le sepolture fra le quali (a parte le Piramidi) spiccava il Mausoleo di Alicarnasso, che era una delle Sette Meraviglie del mondo, e Augusto si ispirò anche a quegli esempi dal fascino esotico.

Essendo imperatore e semi-divino, Augusto volle costruire un sepolcro molto più grande e monumentale rispetto alle altre tombe che gli aristocratici romani avevano edificato lungo le vie consolari, prima fra tutte la via Appia.

Invece di una via consolare, Augusto scelse un luogo di grande importanza simbolica: il Campo Marzio, dove era avvenuta l'apoteosi di Romolo, e dove aveva costruito il primo Pantheon di Agrippa e l’Ara Pacis, che celebrava la fine di un secolo di guerre civili.

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Adriano indubbiamente prese a modello il Mausoleo di Augusto, ma a sua volta volle costruire qualcosa di diverso. Dato che nel corso di oltre un secolo nel Campo Marzio erano stati edificati moltissimi monumenti e templi dedicati ai vari imperatori divinizzati, lo spazio era limitato, e non c'era posto per un edificio di quella mole.

Ecco perché Adriano scelse un’area vicina al Campo Marzio, situata sulla sponda opposta del Tevere, dove poteva disporre di grandi spazi; costruì il ponte Elio come via d'accesso monumentale e scenografica, un vero capolavoro della scienza idraulica antica.

Ben poco è rimasto della decorazione originale dei due Mausolei, che è stata depredata nel corso dei secoli, riadoperando fin dal Medioevo marmi e colonne nelle chiese e nei palazzi romani. I grandi blocchi di travertino e peperino che li rivestivano sono stati usati anche per pavimentare le strade e le piazze di Roma.

Le enormi sculture in marmo che decoravano il Mausoleo di Adriano, ad esempio, furono fatte a pezzi per gettarle sui Goti di Vitige durante il loro assedio. Quelle in bronzo, come la Quadriga del Sole guidata da Adriano Sol Invictus di cui parlano le fonti antiche, sono state fuse. E così fu per la statua bronzea di Augusto situata in cima al suo Mausoleo.

I Mausolei di Augusto e di Adriano hanno sfidato i millenni, superando catastrofi naturali ed umane come inondazioni, terremoti, guerre e saccheggi. Entrambi furono trasformati in fortezze per via della loro forma a torre,  come avvenne anche per il Mausoleo di Cecilia Metella sulla via Appia. Hanno resistito a feroci assedi come quelli dei Visigoti, dei Vandali e dei Goti nel 410, 455 e 537 d.C. e anche al sacco dei Lanzichenecchi del 1527.

Questo e molto altro scoprirete nel libro di Marina De Franceschini: «Castel Sant'Angelo. Mausoleo di Adriano, Architettura e Luce».
Traccia un parallelo fra i due monumenti, ricostruisce la loro storia millenaria e propone un nuova e inedita ricostruzione del loro aspetto antico.



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