Villa Adriana fu abbandonata nella tarda antichità dopo il saccheggio di Totila nel 544 d.C. e poi cadde nell'oblio per lunghi secoli, divenendo una comoda cava di materiale da costruzione.
Nel 1450 fu riscoperta da Flavio Biondo che comprese che le immense rovine coperte di rovi e chiamate "Tivoli Vecchio" erano in realtà quelle della villa imperiale dell'imperatore Adriano, descritta dalle fonti antiche.
Da allora
è stata studiata da tutti i più importanti artisti, architetti e antiquari del Rinascimento, del Barocco e del Neoclassicismo, che la visitarono per trarre ispirazione dalle sue rovine. Michelangelo, Raffaello and Palladio, solo per citarne alcuni.
Da allora
è stata scavata infinite volte, perché fin dall'inizio si rivelò un'inesauribile miniera di tesori meravigliosi. Basti dire che vi sono state rinvenute più di quattrocento statue, oltre a mosaici policromi, pavimenti in marmo, colonne e capitelli.
Di questa lunghissima storia parliamo in dettaglio in un capitolo del libro
Villa Adriana. Architettura Celeste. I Segreti dei Solstizi, a pag. 84. Dove troverete molto altro sugli edifici dell'Accademia, di Roccabruna e sull'Archeoastronomia, con gli straordinari fenomeni luminosi dei Solstizi.
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