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VILLA ADRIANA di MARINA DE FRANCESCHINI

PADIGLIONE DEL PRETORIO



Splendido padiglione panoramico con vista sul Canopo

©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia

40 - PADIGLIONE DEL PRETORIO
Descrizione
Si trova sulla sommità delle Sostruzioni del Pretorio ed era il limite settentrionale della Spianata del Pretorio, che si estendeva verso sud per circa 300 m fino all'Accademia.

L'edificio è stato danneggiato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, quindi alcuni ambienti sono rasi al suolo e possono essere ricostruiti solo in parte. 

L'accesso avveniva con un percorso nobile completamente separato da quello delle Sostruzioni del Pretorio. 
Dal Criptoportico delle Grandi Terme una scala B saliva dal livello più basso fino a quello intermedio del Giardino Pensile. Da lì un'altra scala con gradini in marmo bianco (n. 1 in pianta ) saliva fino al Padiglione. 

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Ambiente PR19 del Padiglione Panoramico del Pretorio

Il primo ambiente che si incontra in cima alla scala è una piccola latrina singola n. 3 con pavimento in opus sectile dove restano le impronte delle lastre romboidali. 
I corridoi nn. 7 e 8 portano all'interno dell'edificio, ma i portici simmetrici n. 9 e n. 21 ed il lato sud del peristilio n. 15 sono fuori dalla proprietà demaniale, sbarrati da una grigia e coperti di rovi, quindi non si vede nulla.
i corridoi simmetrici nn. 13 e 16 hanno i fori delle grappe alle pareti, quindi erano rivestiti di marmo.
    
L'ambiente n. 14 era una terrazza belvedere affacciata  le Grandi Terme ma il suo pavimento è in parte crollato. 
Meglio conservato invece il portico n. 15, che fu scavato nel Settecento da De Angelis che vi rinvenne colonne in marmo cipollino. Un fusto di colonna si vede ancora in sito. 
Le pareti erano rivestite di marmi, come si vede dai fori per le grappe che delineano grandi riquadri rettangolari circondati da fascioni.
L'ambiente n. 17 conserva impronte del pavimento in opus sectile e grappe alle pareti.

Nell'angolo fra le Grandi Terme ed il Canopo sono gli ambienti nn. 18-19-20 che hanno le impronte delle lastre dei pavimenti opus sectile e qualche frammento di affresco colorato. 
Spettacolare la vista dall'ambiente n 22 che sovrastava l’angolo nord occidentale delle Sostruzioni del Pretorio. Era collocato sopra i primi contrafforti del lunghissimo muro di contenimento F, che arginava il lato occidentale della Spianata stessa. 

Caso raro, la facciata esterna ovest dell'ambiente ha conservato la decorazione con un cornicione e lesene in laterizio che delimitano delle specchiature, dove rimangono ancora parti di intonaco senza più tracce di colore. Ciò significa che questo edificio e anche gli altri della Villa originariamente doveva essere intonacato anche all'esterno.

I pavimenti erano in opus sectile, dove il pavimento non è interrato si vedono le impronte delle lastre e in qualche caso è stato possibile ricostruire il disegno.

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Decorazione esterna con lesene in laterizi

Destinazione d'uso
Sappiamo poco del Padiglione del Pretorio, che è sempre stato difficile da raggiungere e da una ventina d'anni è chiuso al pubblico. 
I pavimenti in opus sectile, i marmi preziosi, le tracce di grappe per il rivestimento marmoreo delle pareti e la latrina singola indicano che apparteneva ai quartieri nobili ed imperiali. Cosa confermata dalla sua collocazione elevata e panoramica.

Sul lato nord nord il Padiglione aveva una terrazza panoramica che si affacciava verso le Grandi Terme ma è in parte crollata; altrettanto avveniva sul lato verso il Canopo, dal quale si vede ancora il Tempio di Apollo dell'Accademia. 

Sicuramente era un Padiglione estivo con portici, aperto verso la Spianata del Pretorio, che si estendeva per circa trecento metri lungo la valle del Canopo e arrivava all'altezza dell'Accademia per terminare sul lato sud con il Ninfeo del Pretorio (vedi capitoli relativi) .
Quest'area doveva essere un grande giardino ma non è mai stata scavata né esplorata; sarebbe interessante fare delle prospezioni per comprenderne la sistemazione.
    
VEDI: Marina De Franceschini, Villa Adriana - Mosaici, pavimenti, edifici. Roma 1991, pp. 532-536 con bibliografia precedente.
Guidobaldi 1994; Bergamo 2014.


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