Il Portico post scaenam dell'Odeon
Facendosi largo fra i rami di un vero e proprio bosco, si vedono anche, sul lato opposto, i muri del fronte scena. La cavea è completamente interrata.
In cima ad essa era un sacello di cui si intravedono i muri.
Nel 1753 Giuseppe Pannini pubblicò un rilievo dettagliato del teatro con la descrizione della sua decorazione marmorea. Ai suoi tempi l’edificio era in miglior stato di conservazione e non era stato spogliato dei suoi marmi più preziosi.
Una delle state di Muse sedute rivenute nell'Odeon nel 1492 circa
Nell’Odeon si volsero i più antichi scavi di cui abbiamo notizia, che risalgono al 1492 circa, durante il papato di Alessandro VI Borgia.
Come racconta Pirro Ligorio nei suoi Codici, si rinvennero le statue di Muse sedute, oggi al Museo del Prado di Madrid.
Sono state rinvenute anche alcune maschere sceniche che oggi decorano il Cortile del Belvedere dei Musei Vaticani.
È il secondo Teatro della Villa, situato nella zona più alta della Spianata dell’Accademia che come abbiamo visto era l’Acropoli, l’area sacra della Villa dedicata a Iside e Osiride. È probabile che fosse legato alle sacre rappresentazioni teatrali del culto della dea.
Marina De Franceschini, Villa Adriana - Mosaici, pavimenti, edifici. Roma 1991, pp. 592-594.
Marina De Franceschini, Giuseppe Veneziano, Villa Adriana. Architettura Celeste. I segreti dei Solstizi. 2011, pp. 111-147, con bibliografia precedente
Marina De Franceschini, "Un paesaggio sacro nella Villa Adriana di Tivoli: la Spianata dell’Accademia" in Experiencing the Landscape in Antiquity 2, BAR S3107 (Armando Cristilli, Fabio de Luca, Gioconda di Luca and Alessia Gonfloni eds), published by BAR Publishing (Oxford, 2022), pp. 457-464.
Marina De Franceschini, Villa Adriana. Accademia. Hadrian's Secret Garden, vol. I. History of the excavations, Ancient sources and Antiquarian Studies, from the XV to the XVII Centuries, Pisa Roma 2016, pp. 26-28 con altra bibliografia precedente
Pannini 1753, Rausa 2002, Mangiafesta 2008.