©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
26 - TEATRO MARITTIMO
Descrizione
Il Teatro Marittimo è un capolavoro dell’architettura romana, uno dei più straordinari ed originali edifici di Villa Adriana. Era una piccola villa miniatura costruita su un isolotto artificiale posto al centro di un canale circolare.
L’ingresso avviene da nord con il portico TM1 che immette in un atrio pavimentato in opus sectile sul quale si aprono due grandi nicchie rettangolari TM3 e TM4.
Da lì si entra un un grande portico circolare con colonne ioniche, pavimentato in mosaico, che circonda un canale ad anello, al centro del quale è l’isola circolare dove sorge l’edificio vero e proprio.
Veduta del Teatro Marittimo
In origine su accedeva all’isola con due piccoli ponti girevoli dei quali rimane traccia sul fondo del canale. Al centro era il giardino interno TM33 con fontana, circondato da un porticato curvo, sul quale si aprivano vari ambienti. Le sue colonne sostenevano un fregio con mostri marini che fu rinvenuto nel Cinquecento: alcuni frammenti appartennero al cardinale Alessandro Farnese, altri sono nei Musei Vaticani.
Sul lato sud era il triclinio TM20 fiancheggiato dagli ambienti gemelli TM22 e TM18, al lato dei quali erano due piccole latrine singole TM23 e TM17.
Sul lato ovest è un impianto termale in miniatura con il caldarium negli ambienti TM10-11 e 14, mentre TM13 era il frigidarium con la vasca per l’acqua fredda TM13a dalla quale con alcuni gradini si poteva scendere nel canale circolare TM6.
Sul lato est invece era la zona notte, con due cubicoli TM24 e TM29 dotati di alcove per i letti e latrine singole.
Dal portico TM5 la scala TM34 saliva al Cortile delle Biblioteche. In TM35 è una grande nicchia visibile fin dall’ingresso con un fuga di sale prospettica, dove poteva trovar posto una statua. Il corridoio TM36 a ovest portava verso la Sala dei Filosofi e dava accesso agli ambienti di servizio TM37 e TM38.
Frammento del fregio con mostri marini
Destinazione d’uso
L’architettura complessa e curvilinea, i pavimenti in opus sectile, le latrine singole e la ricca decorazione marmorea con i fregi raffiguranti mostri marini indicano che l’edifico faceva parte dei quartieri nobili della Villa.
Era una villa in miniatura all’interno della Villa ed i ponti girevoli fanno pensare che ne fosse il quartiere più privato, il "buen retiro" dove l’imperatore poteva completamente isolarsi dal mondo.
Su questo iconico edificio si sono fatte le ipotesi più strane, ad esempio che fosse un santuario del rituale Delfico o di altri culti. In realtà come mostrano le sue strutture, era una villa in miniatura, dotata di tutti gli elementi tradizionale di una domus romana. Atrio, giardino interno, triclinio camere da letto e persino un piccolo impianto termale.
Ottimo e ben documentato il libro di Ueblacker con lo studio della Caprino sui fregi.
Marina De Franceschini, Villa Adriana. Mosaici, pavimenti, edifici. Roma 1991. pp. 185-198 e 428-436.
Bacchielli 1991; Caprino 1985; Ueblacker 1985.