©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
6 – PADIGLIONE DI TEMPE Descrizione
All’estremità meridionale della Terrazza di Tempe si trova il Padiglione di Tempe [FOTO elevato], un edificio a forma di torre, con tre piani che raccordano tre diversi livelli.
Il primo piano – corrispondente al livello più basso – è sulla stessa quota del Ninfeo Fede (81 m).
Ha un vasto ed altissimo ambiente sostruttivo detto Stallone che non comunicava con gli altri piani; non è mai stato aperto al pubblico e per anni è servito come deposito.
Le pareti erano completamente rivestite di 'tartari' (finte stalattiti) e di frammenti di roccia, in modo da simulare una grotta, che si sono in parte conservati.
Qui secondo Sebastiani fu rinvenuta una statua di Eracle (perduta) che allude al mondo sotterraneo dell'Aldilà ed anche al vicino santuario di Ercole Vincitore di Tivoli.
Interno dello "Stallone" col rivestimento in tartari
Prima di arrivare all’ingresso dello Stallone una rampa (ricalcata da quella moderna) ed una scala (di cui rimangono pochi resti nascosti dalla vegetazione) sale al secondo piano (livello intermedio). Qui si trova il Padiglione di Tempe, dal quale si poteva ammirare la vista sul paesaggio sottostante.
Ha la stessa quota del vicino Triclinio Imperiale (m. 92,5) quindi si trova una decina di metri più in alto.
L’ambiente TP3 era il punto di arrivo della rampa che saliva dalla Terrazza di Tempe; l’ambiente TP8 si affaccia verso il panorama.
Sul corridoio interno TP5 si aprono due piccole latrine singole TP6-7 mentre la scala interna TP4 sale al terzo piano (livello superiore) del Padiglione. I suoi ambienti sono completamente rasi al suolo, ma davano accesso alla Terrazza di Piazza d’Oro [n. 7], alla cui estremità meridionale si apriva l'ingresso a Piazza d'Oro (n. 8).
Il piano inferiore dell’edificio è chiuso e non è accessibile, come pure la rampa che sale dal Ninfeo Fede.
Il piano intermedio e quello superiore sono aperti al pubblico ma vi si arriva dall'alto, cioè dal Triclinio Imperiale.
Pavimento in opus sectile
Destinazione d’uso
Il monumentale Padiglione di Tempe è uno dei tanti punti di passaggio obbligati e di accessi sorvegliati dell’Area di Piazza d’Oro, lungo il percorso che dal Ninfeo Fede [n. 4] raggiungeva Piazza d’Oro.
L'edificio ha pavimenti in opus sectile, e faceva parte dei quartieri imperiali, come dimostra anche la presenza di latrine singole.
La preziosa decorazione, il lusso e la monumentalità sono un segno della potenza e ricchezza dell’imperatore.
La sostruzione, il cosiddetto Stallone, fu trasformata in una spettacolare finta grotta rivestita di pomici e tartari, probabilmente dedicata ad Eracle.
Il piano intermedio era un padiglione panoramico dal quale si ammira la vista sulla Valle di Tempe.
Era separato dal vicino Triclinio imperiale, che aveva semplici mosaici bianchi e neri, e apparteneva ai quartieri secondari (vedi MDF su Gerarchia dei pavimenti).
Per questo motivo, sebbene siano vicini, i due edifici appartenevano a due categorie diverse.
VEDI:
Marina De Franceschini, Villa Adriana. Mosaici, pavimenti, edifici,
1991, Padiglione di Tempe, pp. 143.146 e 453-459.