©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia 2010
TERZA FASE
RILIEVO DEI PERCORSI SOTTERRANEI
Terza fase - rilievo delle strutture non più visibili.
Nelle piante antiquarie - specie quelle di Contini e Piranesi - compaiono diversi ambienti e strutture rase al suolo che attualmente non sono più visibili.
In quelle stesse piante è disegnata una rete di gallerie sotterranee di servizio che si estendeva al di sotto dell’Accademia ed area circostante: se ne sa ben poco, perché i cunicoli sono in gran parte interrati e le informazioni delle antiche descrizioni sono piuttosto vaghe e contraddittorie.
Dato che non è possibile effettuare degli scavi, abbiamo utilizzato gli strumenti messi a disposizione dalla Geofisica. E’ importante sottolineare che si tratta di tecniche non invasive e non distruttive, che permettono di ‘vedere’ sotto terra senza bisogno di uno scavo, con notevole risparmio di tempi e di costi.
Fig. 12 - Due delle gallerie sotterranee in parte interrate
che abbiamo rilevato con la geofisica
Abbiamo concentrato la nostra attenzione sui percorsi sotterranei, impiegando la Total Station e Laser Scanner per rilevare le gallerie sotterranee tuttora accessibili.
Non è stato possibile impiegare il magnetometro perché l’area è piena di filo spinato e residui metallici; abbiamo quindi scelto il geo-resistivimetro che è sembrato lo strumento più affidabile. Abbiamo misurato il Criptoportico nelle Sostruzioni dell’Accademia (fig. 11) ed alcuni tunnel sotterranei ad esso collegati.
Nel 2007 e 2008 abbiamo eseguito un altro rilievo parziale delle gallerie sotterranee che partono dalla scala presso il portico centrale dell’Accademia (fig. 12), per la tesi di Master in Geotecnologie dell’archeologa Anna Maria Marras.
Gli strumenti sono stati messi a disposizione dal Centro di Geotecnologie di San Giovanni Valdarno dell’Università degli Studi di Siena, grazie al prof. Fabio Mantovani e alla dott.ssa Marta Bottacchi (fig. 13).
Fig. 13 - il Geo-resistivimetro che abbiamo usato
nel nostro rilievo geofisico dei corridoi sotterranei
Abbiamo calibrato gli strumenti partendo dalla parte nota e accessibile del cunicolo sotterraneo che si trova vicino al portico centrale dell’Accademia, e in seguito abbiamo potuto rilevare l’andamento del tratto interrato e non più accessibile, che coincide in buona parte con le indicazioni delle piante antiquarie di Piranesi.
I primi risultati di questo lavoro sono stati presentati in un poster al XVII Convegno AIAC nel settembre 2008 (Meetings between Cultures in the ancient Mediterranean. XVII International Congress of Classical Archaeology, september 22-26th, 2008) e sono stati pubblicati nei Fasti Online: http://www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2009-155.pdf
ed anche in un convegno a Vienna (Austria): De Franceschini M. - Marras A.M. "New Discoveries with Geophysics at Hadrian's Villa near Tivoli, Rome (Italy)". Presentazione a Vienna (Austria), European Geosciensces Union - General Assembly 2009. Gi9 - Near surface geophysics for the study and the management of historical resources: past, present and future, Vienna, 23 aprile 2009. (http://www.adv-geosci.net/24/3/2010/adgeo-24-3-2010.pdf)
Nel 2010 su cortese invito della Soprintendente ai Beni Archeologici del Lazio, dott.ssa Marina Sapelli Ragni, abbiamo preso parte alla Mostra tenuta nell’Antiquarium del Canopo a Villa Adriana: Villa Adriana. Una storia mai finita, pubblicando una presentazione sullo stesso argomento nel catalogo: De Franceschini M. - Marras A.M. “La riscoperta dei percorsi sotterranei dell’Accademia mediante indagini geofisiche” in Villa Adriana. Una storia mai finita. Novità e prospettive della ricerca. Catalogo della mostra nell’Antiquarium del Canopo di villa Adriana 1 aprile-1 novembre 2010, Roma 2010 pp. 105-112
Col geo-resistivimetro ci proponiamo di indagare per ricostruire il tracciato delle altre gallerie sotterranee sepolte e ormai inagibili che passavano sotto l’Accademia, ed erano collegate al Criptoportico nelle Sostruzioni e ai cunicoli che abbiamo già potuto esplorare.
Fig. 14 - Una delle gallerie sotterranee del Grande Trapezio,
alte e larghe 5 metri, destinate al traffico dei carri
con gli approvvigionamenti. Foto di Francesco Lerteri
È nostra intenzione ricostruire il percorso interrato di altri tunnel sotterranei diretti ai Torrioni del Fosso di Risicoli che abbiamo identificato durante le nostre ricognizioni e sono totalmente sconosciuti nella precedente letteratura; sono disegnati solamente nella pianta di Contini del 1668 (vedi sopra fig. 7).
La Geofisica verrà impiegata per studiare i percorsi sotterranei sepolti che collegavano Roccabruna all’Accademia: sono noti dalle fonti e dalle piante antiche (Contini 1668, Piranesi 1781), ma non sono mai stati indagati.
Solo una piccola parte di questi corridoi, visibile presso il Ninfeo sopra al Canopo è stata recentemente esplorata da Marina De Franceschini assieme agli Speleologi dell’Associazione Sotterranei di Roma, guidata da Marco Placidi e Vittoria Fresi (http://www.sotterraneidiroma.it/index.php?v=espd), che da tempo collaborano con la Soprintendenza del Lazio con la supervisione della dott.ssa Benedetta Adembri.
La Spianata dell’Accademia include la parte meridionale di Villa Adriana dove si trova il Grande Trapezio (fig. 14), una straordinaria serie di gallerie sotterranee alte quasi cinque metri e larghe altrettanto, destinate ai carri che portavano gli approvvigionamenti; in tal modo il traffico e il rumore venivano nascosti sotto terra.
Le gallerie sono state in parte rilevate dagli architetti americani Robert Mangurian e Mary-Ann Ray, che mi hanno generosamente dato la loro documentazione inedita.
Lo studio più recente, molto accurato, è stato pubblicato da Jens Köhler (vedi Bibliografia) con una pianta aggiornata e quotata.
Sono ancora da chiarire i collegamenti di questo sistema viario con gli altri percorsi sotterranei della Villa; tre corridoi secondari, più stretti, lo collegavano con l’Accademia, la Mimizia e col teatro dell’Odeon.
Per quanto riguarda le altre strutture sepolte, ci proponiamo di indagare i ‘giardini segreti’ dell’Accademia, cioè il portico centrale e la cosiddetta Zooteca, per accertare l’esistenza di bacini d’acqua al loro interno. Lo stesso vale per le grandi Spianate artificiali dell’Accademia e del Pretorio, della cui sistemazione originale non si sa assolutamente nulla: sarebbe importante poter ricostruire il paesaggio antico.
Risultato atteso: ricostruzione della rete dei percorsi sotterranei, identificazione di bacini d’acqua e condutture idriche, ricostruzione dei giardini e del paesaggio antico.
AGGIORNAMENTO: pubblicazioni dei risultati del Progetto Accademia nei seguenti volumi:
Marina De Franceschini, Giuseppe Veneziano. Villa Adriana, Architettura Celeste. I segreti dei Solstizi. 2011, ristampa 2016, Rirella Editrice: www.rirella.editrice.com
Marina De Franceschini, Villa Adriana, Accademia. Hadrian's secret garden. History of the studies and excavations from the XIV to the XVII centuries. Pisa-Roma 2016. www.rirella.editrice.com
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