©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
Parte 3 - Il Lusso e il Potere
Per quanto riguarda l’architettura, Villa Adriana è il massimo esempio del lusso come immagine del potere: la sua stessa estensione (120 ettari ca.) parla da sola, assieme alla sua complessità.
Non era ‘piatta’ ma si articolava su livelli diversi, che corrispondono ad altrettanti terrazzamenti artificiali sostenuti da grandi muri di contenimento. Livelli ed orientamenti seguirono o più spesso modificarono radicalmente l’andamento originario del terreno.
Già questo era un segno di potere: solo l’imperatore poteva permettersi interventi di quella portata e di quel costo.
Ciascun terrazzamento artificiale era un parco-giardino a sé, e funzionava come un ‘insieme’, come un contenitore. Aveva punti d’accesso limitati e sorvegliati, e al suo interno sorgevano edifici dalle forme bizzarre e grandiose che si riflettevano in spettacolari bacini d’acqua [FIG. 3].
Porticati che racchiudevano giardini segreti, padiglioni e terrazze panoramiche, belvedere, triclini, edifici termali, fontane e ninfei ovunque.
Fig. 3 - Le architetture della Villa riflesse nell'acqua
Villa Adriana era un trionfo di giochi d’acqua, come oggi è la villa d’Este a Tivoli. Solo l’imperatore poteva disporre di una tale quantità d’acqua, un altro segno di lusso e potere.
Lusso e innovazione anche nell’architettura: gli edifici si ispiravano alla tradizione costruttiva romana delle domus e delle ville, ma Adriano creò qualcosa di nuovo e originale: piante mistilinee con linee curve e assi prospettici divergenti, dove le simmetrie non sono mai scontate.
Le coperture hanno forme complesse, con una predilezione per le cupole a spicchi [FIG. 4] (le famose ‘zucche’ di Apollodoro) che presuppongono una notevole e innovativa capacità tecnica. Anche in questo caso, solo l’imperatore poteva permettersi costruzioni così complesse e costose.
Fig. 4 - Cupola a spicchi nel Vestibolo di Piazza d'Oro
Sfarzo e raffinatezza nella decorazione: i marmi colorati vennero importati dalle cave di tutto il mondo conosciuto per i pavimenti in opus sectile e per rivestire le pareti con raffinati intarsi marmorei. [FIG. 5]
E ovunque statue, rilievi, fregi colonne, erme, e ancora affreschi e mosaici policromi di finissima lavorazione. In alcuni casi i motivi decorativi vengono disegnati ‘in esclusiva’ per l’imperatore e non trovano paralleli altrove.
Fig. 5 - Un raro frammento di rivestimento parietale
(Edificio con Tre Esedre)
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