©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
Parte 5 - Villa Adriana e l’architettura
Modello e fonte di ispirazione per Artisti, antiquari, architetti ed archeologi di tutti i tempi
Le rovine di Villa Adriana, ancora così imponenti dopo mille novecento anni (Adriano divenne imperatore nel 117 d.C.), hanno affascinato architetti e artisti di tutte le epoche, che la visitarono alla ricerca di ispirazione, per copiare le forme degli edifici e impadronirsi dei segreti costruttivi che erano alla base di quei muri ancora così solidi dopo secoli di abbandono.
Villa Adriana fu visitata da molti dei più grandi artisti del Rinascimento, come spiegato nell’ultimo libro di Marina De Franceschini, Villa Adriana. Accademia. Hadrian’s Secret Garden, History of the Excavations, Ancient Sources and Antiquarian Studies from the XV to the XVII Centuries. [FIG. 10]
Fig. 10: Accademia. Hadrian's Secret Garden
di
Marina De Franceschini
Citiamo alcuni dei più importanti e famosi: Francesco di Giorgio Martini, Baldassarre Peruzzi, Antonio e Giuliano da Sangallo, Leonardo da Vinci, Andrea Palladio, Michelangelo Buonarroti e in seguito Francesco Borromini e Antonio Canova, per citarne solo alcuni.
Talvolta hanno lasciato le loro firme sulle volte dei criptoportici, come Giovanni da Udine, Pier Leone Ghezzi, Giovan Battista Piranesi e Giacomo Quarenghi.
Villa Adriana divenne quindi modello e archetipo della grande architettura del Rinascimento, specie per le sontuose dimore di campagna di Papi, Cardinali o dei nobili dell’aristocrazia romana.
Non è certamente un caso che una delle prime e più celebri ville rinascimentali, la Villa d’Este [FIG. 11], sia stata costruita nella vicina Tivoli.
Come non è un caso che nel periodo storico che vide la riscoperta dell’antichità e dell’arte classica, il linguaggio architettonico ed artistico romano appreso a Villa Adriana sia stato ripreso e reinterpretato in nuovi palazzi e ville, appartenute alle più importanti famiglie romane legate alla nobiltà e alla Chiesa.
Fig. 11 - La Villa d'Este a Tivoli
La Villa rinascimentale come immagine ed espressione di potere e di ricchezza trovò nuova vita in quelle prestigiose dimore di campagna.
Ben presto tale ‘moda’ si diffuse nelle corti imperiali di Francia, Spagna, Inghilterra, Russia, Polonia e nel resto dell’Europa. Rendendo Villa Adriana praticamente ‘immortale’, e sempre più stranieri vennero a visitarla.
Nel Settecento, infatti, Villa Adriana e Tivoli divennero una delle mete più importanti del Grand Tour, il viaggio di istruzione dei nobili europei alla scoperta dell’arte e della cultura italiana.
E nel contempo tappa obbligata nel percorso di formazione e studio degli architetti, fra i quali i pensionnaires dell’Accademia di Francia a Roma come Charles-Louis Clérisseau e Pierre-Adrien Pâris, che ci hanno lasciato preziose documentazioni sullo stato attuale delle rovine con piante e alzati. Anche architetti inglesi come Robert Adam o danesi come Kaspar Harsdorff.
Anche gli architetti moderni, ad esempio Le Corbusier, hanno studiato la Villa, che è sempre stata fonte di insegnamento ed inspirazione per tutti.
Moltissimi artisti hanno raffigurato la villa in incisioni e dipinti, specie nel Settecento e Ottocento, poi è arrivata la fotografia. Questa documentazione storica è ancora da studiare in modo sistematico, evidenziando la grande importanza e l'influsso che Villa Adriana ebbe sull'arte e l'architettura rinascimentale e moderna.
©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia