©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
La Residenza Imperiale a Villa Adriana
Parte 2
Il Criptoportico a quattro bracci - sia pure ingrandito per raggiungere
un dimensione imperiale - era in realtà un altro elemento tradizionale
dell'architettura romana, una basis villae, e sorreggeva la parte
orientale del piano superiore dell'Edificio con Peschiera, abbellita dal
grande bacino d'acqua [Fig. 7] che
dava il nome all'edificio (PE37).
Fig. 7 - La peschiera che dà il nome all'Edificio con Peschiera.
La parte occidentale del piano
intermedio ospitava invece una serie di ambienti di servizio collegati
all'impianto di riscaldamento invernale degli ambienti soprastanti (Tavola 14).
TAVOLA 14 - I TRE PIANI DELL'EDIFICIO CON PESCHIERA
Ancora una volta, il collegamento fra il piano intermedio e quello superiore non era esplicito e diretto, ma vi erano dei 'filtri' di sicurezza: lungo il braccio meridionale del Criptoportico (PE32), la scala PE34 saliva alla Peschiera; poi vi era una seconda scala PE26, che sbucava in corrispondenza dell'ambiente PE58, situato in posizione defilata (vedi (Tavola 15).
TAVOLA 15 - IL PIANO SUPERIORE
DELL'EDIFICIO CON PESCHIERA
Il piano superiore dell'Edificio con Peschiera aveva una serie di ambienti (PE38-61) vasti e monumentali, che si affacciavano dall'alto sul panorama verso il Pecile e il resto della Villa [Fig. 8].
Erano tutti riccamente decorati, con pavimenti in opus sectile e rivestimento marmoreo alle pareti che arrivava fino al soffitto (come indicano le tracce delle grappe), ed erano dotati di un impianto per il riscaldamento invernale. Non poteva mancare una latrina, ed infatti ve ne erano quattro 'singole', raggruppate nell'ambiente PE52.
Fig. 8 -
Veduta aerea dell'Edificio con Peschiera. E' visibile la grande
Peschiera,
la Caserma dei Vigili, parte dell'Edificio con Pilastri
Dorici in alto a sinistra.
Al centro gli ambienti del piano superiore
che si affacciano sul Ninfeo Stadio.
L'accesso al piano superiore dell'Edificio con Peschiera, che si trovava sullo stesso livello del Palazzo Imperiale e di Piazza d'Oro, era uno solo. Era una porta situata nell'angolo sud-est del portico che circondava la peschiera PE37.
Poi vi era un sentiero in leggera discesa che raggiungeva il pianerottolo PE25 e la scala PE26 situati nel piano intermedio, allo stesso livello del Criptoportico. Altri due punti sorvegliati di accesso.
In una Residenza Imperiale non poteva naturalmente mancare l'impianto termale: le Piccole Terme(Tavola 16). Era la terma più riccamente decorata della Villa, con pavimenti in opus sectile che impiegavano il porfido, la pietra imperiale per eccellenza e, naturalmente, profusione di marmi alle pareti.
TAVOLA 16 - PICCOLE TERME
Le Piccole Terme erano un capolavoro di architettura, sia per la presenza della Sala Ottagona [Fig. 9], con la sua cupola sostenuta da pareti concave e convesse, sia per la complessità della planimetria, che ricercava l'effetto prospettico a sorpresa della 'fuga di sale'.
Fig. 9 - La Sala Ottagona delle Piccole Terme.
Il Quadriportico era un altro giardino chiuso e porticato nel complesso (Tavola 17): la sua funzione era quella di collegare l'Edificio con Tre Esedre ed il Ninfeo Stadio con le Piccole Terme, e, soprattutto, di raccordarne i diversi orientamenti.
TAVOLA 17 - QUADRIPORTICO
La Residenza Imperiale, infatti, aveva lo stesso andamento est-ovest del Pecile, ed il Quadriportico serviva da cerniera per raccordarla con il diverso orientamento nord-sud delle Piccole Terme, che a sua volta seguiva quello del Vestibolo e delle Grandi Terme, e terminava col Canopo.
Il Quadriportico incorporò un monumentale muro, interpetato come Ninfeo [Fig. 10] di età repubblicana, costruito in opus reticulatum ed ereditato dalla preesistente Villa incorporata dalle strutture adrianee.
Tale muro fu riutilizzato per farne il lato meridionale del Quadriportico, e alle sue estremità vennero ricavate due porte che davano accesso alla Piccole Terme, seguendo il consueto schema del 'doppio filtro' di sicurezza.
Fig. 10 - Il muro d'epoca repubblicana, in opus reticulatum,
riutilizzato come lato meridionale del Quadriportico.
Per chi volesse accedere alle Piccole Terme dal piano superiore dell'Edificio con Peschiera e in generale dall'area del Palazzo Imperiale e di Piazza d'Oro, era previsto un altro accesso: una scalinata che dall'alto della terrazza scendeva fino al Criptoportico delleGrandi Terme (n. 26a); alla sua estremità meridionale [Fig. 11], un'altra scalinata a più rampe saliva al Padiglione del Pretorio, mentre un corridoio conduceva direttamente ad un altro edificio molto importante: il Vestibolo (Tavola 18).
Fig. 11 -
Il Criptoportico delle Grandi Terme. In fondo si vede
la scala che saliva al livello superiore e al Padiglione del Pretorio.
TAVOLA 18 - VESTIBOLO
I recenti scavi hanno confermato quanto era stato tramandato dalle piante di Contini, Piranesi e Penna, cioè che il Vestibolo era in origine l'accesso monumentale e principale della Villa Adriana.
Nel 2000 è stato messo in luce un doppio percorso di accesso, il primo a carattere monumentale ed il secondo di servizio. Il primo percorso era costituito da un grande Anello Basolato [Fig. 12] che costeggiava le imponenti sostruzioni delle Cento Camerelle e terminava in corrispondenza della gradinata monumentale del Vestibolo VE29, che saliva al grande cortile porticato VE26.
Questo anello funzionava come un rondò, permettendo un più rapido accesso e deflusso di più carri contemporaneamente. Poi vi era il secondo percorso di accesso, ricavato a fianco del primo e visibile nella fotografia.
Fig.
12 - L'Anello Basolato dell'ingresso principale della Villa.
Sullo
sfondo la gradinata che saliva al Vestibolo, a sinistra le Cento
Camerelle.
Esso passava davanti agli ambienti delle Cento Camerelle e raggiungeva l'imbocco del sistema di criptoportici e gallerie sotterranei di servizio, situati sotto al Vestibolo ed alle Grandi Terme e Piccole Terme.
Si trattava quindi di un accesso secondario destinato agli schiavi ed al personale di servizio della Villa, più piccolo e defilato rispetto al primo, e da esso separato da un muro divisorio, che serviva a nasconderlo alla vista.
Sul lato orientale del Vestibolo fu costruito il piccolo giardino VE12, dal quale come accennato, un corridoio VE11 andava in direzione del Criptoportico delleGrandi Terme, costituendo di fatto un ulteriore accesso indiretto e dissimulato alla Residenza Imperiale[Fig. 13].
Fig. 13 - In primo piano il Vestibolo VE12 e sullo sfondo
la galleria che dà accesso al Criptoportico delle Grandi Terme.
Il complesso della Residenza Imperiale era collegato anche con il Padiglione del Pretorio mediante due percorsi, corrispondenti a due diverse quote.
Il primo si trovava sul livello inferiore (quello del Pecile e del Ninfeo Stadio) ed era stato studiato in modo da costeggiare le Grandi Terme senza dovervi entrare, dato che si trattava di un edificio secondario.
Ciò venne fatto costruendo il Criptoportico delleGrandi Terme, scavato all'interno della collina, alla cui estremità meridionale si trovava una rampa di scale che saliva al Padiglione del Pretorio.
Il secondo percorso si trovava invece al livello superiore (quello della Peschiera) e, partendo appunto dall'Edificio con Peschiera, seguiva un percorso panoramico all'aperto, che raggiungeva direttamente il Padiglione panoramico del Pretorio. Quest'ultimo si trovava sulla sommità dell'edificio omonimo, e da esso si godeva la vista panoramica sul Canopo e sul resto della Villa.
Sotto al Padiglione sono visibili le imponenti Sostruzioni del Pretorio, che avevano una funzione analoga a quella delle Cento Camerelle ed erano destinate ad ospitare gli schiavi [Fig. 14].
Vicino ad esse è stato scavato un piccolo edificio nel quale si sono trovati scarti di lavorazione di materiali decorativi, soprattutto marmi, ed è stato quindi interpretato come officina degli artigiani decoratori.
Fig. 14 - Il Pretorio. 1 – Criptoportico delle Grandi Terme, al livello inferiore;
2 – livello superiore, terrazza che a sinistra porta al piano superiore dell'Edificio con Peschiera;
3 – scala che sale al piano superiore e al Padiglione del Pretorio;
4 – Sostruzioni del Pretorio; 5 – Piano superiore col Padiglione Panoramico del Pretorio.
La Residenza Imperiale si configura quindi come un complesso a sé stante, situato nel cuore della Villa e dotato di tutti gli elementi tipici una domus
romana, dilatati fino a raggiungere una dimensione monumentale, e
reinventati o rielaborati per adeguarli al rango e alle esigenze di una
dimora reale.
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