©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
Parte 1 - Non ci sono paragoni
Villa Adriana [FIG. 1] è una delle più alte e complesse attestazioni del genio costruttivo dei Romani.
È un campionario completo di ‘invenzioni’ architettoniche, dalla forma delle coperture a quella degli edifici, che avevano piante mistilinee e non seguivano mai simmetrie rigide e scontate.
Tutto era concepito per stupire il visitatore con scorci e prospettive a sorpresa.
L’andamento naturale del terreno fu radicalmente trasformato grazie a grandi terrazzamenti artificiali sostenuti da poderosi muri di contenimento.
Fig. 1 - Veduta aerea di Villa Adriana
Villa Adriana è uno dei più straordinari esempi a noi rimasti di ‘palazzo’ o ‘tenuta’ imperiale e dinastica, ma è difficile definirla: aveva una quarantina di edifici diversi, era quasi una città con una parte pubblica simile a un palazzo imperiale ed una parte privata con le caratteristiche di una grandiosa villa suburbana.
Il paragone con la reggia francese di Versailles o quella borbonica di Caserta, o ancora con Windsor in Inghilterra non regge, è riduttivo e insufficiente.
I più antichi complessi imperiali di questo tipo sono noti solo dalle descrizioni delle fonti: sono i leggendari palazzi dei re persiani, immersi nella vegetazione lussureggiante di fantastici giardini-paradisi.
A loro volta, i Faraoni egiziani dovettero avere palazzi altrettanto lussuosi, ma anche in questo caso nulla è rimasto.
Da quei modelli orientali derivarono i palazzi dei dinasti ellenistici, che a loro volta diedero origine ad una tradizione costruttiva imperiale fatta di magnificenza ed enormi dimensioni: architettura monumentale e scenografica.
©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia