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IL MAUSOLEO DI ADRIANO E IL PONTE ELIO

   

Dato che nel Campo Marzio, dove sorgeva il Mausoleo di Augusto, non vi era spazio sufficiente, la nuova tomba dinastica imperiale cioè il Mausoleo di Adriano (l’attuale Castel Sant’Angelo) fu costruita a partire dal 123 d.C. nei terreni degli Horti Domitiae, che si trovavano dall’altro lato del Tevere
Fu quindi necessario costruire il Ponte Elio per superare il fiume, facendone l’accesso monumentale e scenografico al sepolcro, che ne sottolineava l’importanza.

Nel corso dei secoli con il passaggio dall’epoca romana alla tarda antichità e poi al Medioevo e Rinascimento, sia il Mausoleo che il Ponte subirono grandi trasformazioni che ne alterarono completamente l’aspetto. La funzione, cambiò più volte, rispecchiando le vicende storiche dalla Capitale.
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Il Mausoleo fu usato come tomba dinastica almeno fino all’epoca di Caracalla, inizi del III sec. d.C.. La sua rovina iniziò nel 537 d.C. durante l’assedio dei Goti di Vitige: i romani si asserragliarono nel Mausoleo sotto la guida del generale Belisario, e per difendersi fecero a pezzi le sue statue ed i marmi per usarli come proiettili. A poco a poco venne spogliato di tutti i materiali più preziosi, ed il travertino venne usato per pavimentare strade e piazze di Roma.

Nell’864 il Mausoleo fu incluso nella nuova cinta muraria – le Mura Leonine – costruita da papa Leone IV per proteggere la Basilica di San Pietro e il Borgo dagli attacchi e dai saccheggi dei Saraceni. Nel Quattrocento fu trasformato in fortezza, scavando un fossato attorno al torrione circolare del Mausoleo e dotandolo di un ponte levatoio.

Chi controllava Castel Sant’Angelo controllava l’intera città, quindi durante il Medioevo ed il Rinascimento quel poco che rimaneva delle strutture originali del Mausoleo romano venne inglobato da nuove architetture difensive che ne fecero una fortezza inespugnabile e allo stesso tempo una splendida residenza papale decorata dai migliori artisti dell’epoca, dove più volte i papi si rifugiarono durante gli assedi, incluso quello dei Lanzichenecchi del 1527. La Sala sepolcrale fu trasformata in casamatta difesa da cannoni.
In origine il Ponte Elio aveva otto arcate, tre centrali più grandi ed altre cinque di dimensioni decrescenti, in modo da adattarle ai diversi livelli dell’acqua del fiume ed evitare esondazioni; uno straordinario esempio della maestria romana nel campo dell’idraulica.

Secondo la leggenda, nel 590 d.C. l’Arcangelo Michele apparve a papa San Gregorio Magno che conduceva una processione penitenziale sul ponte: annunciava la fine della pestilenza, rinfoderando la spada. Da quel momento in poi il Mausoleo ed il ponte cambiarono nome: Castel Sant’angelo e Ponte Sant’Angelo.
Nel Seicento Gian Lorenzo Bernini disegnò i nuovi parapetti del Ponte Elio e progettò le dieci statue degli Angeli che ancora lo decorano.

Durante il Medioevo e il Rinascimento gli archi minori del ponte erano stati più volte murati per costruire giardini pensili, cosa che trasformò il ponte stesso in una vera e propria diga, diminuì la portata del fiume e causò devastanti alluvioni.
Pertanto a fine Ottocento si decise di rialzare gli argini del fiume costruendo i muraglioni del Lungotevere e tutte le aggiunte vennero demolite, facendo una straordinaria scoperta: tutti gli archi originali più piccoli del Ponte Elio, fino ad allora nascosti dalle murature moderne, si erano perfettamente conservati: vennero in luce addirittura il selciato, i marciapiedi e la rampa di accesso al Mausoleo stesso con la soglia e il recinto.

Nel nostro libro «Castel Sant’Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce», pubblichiamo rare fotografie di quel rinvenimento e ne raccontiamo la triste storia. Purtroppo le rampe originali del Ponte Elio furono demolite senza pietà assieme a tutto il resto, per non interrompere i lavori di costruzione del Lungotevere, nonostante i disperati appelli dell’archeologo Rodolfo Lanciani.

Dopo esser stato trasformato in prigione e caserma, a fine Ottocento il Mausoleo fu restaurato e trasformato nell’attuale Museo, uno dei più belli ed interessanti di Roma.
Invece il Ponte Elio, totalmente rifatto, è ancora decorato dalle statue degli Angeli con i simboli della Passione progettate da Gian Lorenzo Bernini, e da quelle degli apostoli Pietro e Paolo.
CASTEL SANTANGELO. MAUSOLEO DI ADRIANO. ARCHITETTURA E LUCE. NO SPESE SPEDIZIONE Per saperne molto di più... CASTEL SANTANGELO. MAUSOLEO DI ADRIANO. ARCHITETTURA E LUCE. NO SPESE SPEDIZIONE Per saperne molto di più...
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