Il Padiglione Panoramico del Pretorio è stato costruito sopra altissime Sostruzioni, ed ha una splendida vista sul Canopo e sul resto della Villa.
Faceva parte dei quartieri nobili dove viveva l’imperatore, e vi si accedeva sul lato est dai Giardini Pensili dell’Edificio con Peschiera, con una scala tuttora esistente. Da oltre quindici anni è chiuso al pubblico.
Il Padiglione è uno degli edifici meno conosciuti della Villa. Gli ambienti sono molto grandi, restano alcuni affreschi colorati e tracce del rivestimento in marmo delle pareti, con i segni delle grappe che tenevano ferme le lastre e grandi incassature quadrate nelle quali erano sistemati dei rilievi marmorei. I pavimenti erano in opus sectile, ma restano solo le impronte delle lastre di marmo che sono state asportate nel corso dei secoli. C'era anche una latrina singola.
Il Padiglione panoramico è stato in parte danneggiato dai bombardamenti americani della Seconda guerra mondiale. Nella parte ovest però si è conservato per una notevole altezza e all'esterno si vedono ancora le lesene che decoravano la parete e resti di intonaco, cosa praticamente unica nella Villa.
Le Sostruzioni del Pretorio che lo sostengono erano invece destinate agli schiavi, ed avevano la stessa struttura delle Cento Camerelle, situate sotto al Pecile. Erano divise in più piani da soppalchi in legno sostenuti da mensole di travertino.
L’accesso avveniva con una serie di rampe di scale che si trovano a destra; le Sostruzioni non sono mai state aperte al pubblico e sono usate come deposito per vari reperti.
Il Padiglione panoramico si apre verso sud sulla Spianata del Pretorio, che era una grande area sistemata a giardino, lunga quasi 300 metri. Probabilmente era decorata da bacini d’acqua e fontane, ma non è mai stata esplorata né scavata. Gran parte della Spianata è ancora in proprietà privata, arriva fino all’Accademia ed è coltivata a oliveto. La parte pubblica è invece coperta da una fitta macchia mediterranea e non è accessibile.
La Spianata del Pretorio costeggia il lato orientale della Valle del Canopo ed è delimitata da un poderoso muro di contenimento con grandi contrafforti a pettine, la cui altezza varia seguendo l'andamento del terreno.