A partire dal VII-VI sec. a.C. gli aristocratici etruschi fecero a gara nel costruire grandiosi sepolcri sovrastati da tumuli, per mostrare a tutti l’importanza e la ricchezza delle loro famiglie. Vi si celebravano i rituali del culto dei morti, che va inteso come culto degli antenati che avevano dato lustro alla casata. All’interno erano decorati e dipinti, e vi si deponevano oggetti preziosi e suppellettili che servivano per la vita nell’aldilà.
Quando Roma venne in contatto con in mondo persiano ed ellenistico scoprì l’incredibile sfarzo delle regge di quei sovrani. La Grecia era stata conquistata con le armi e colonizzata, ma a sua volta conquistò Roma e la colonizzò con la sua cultura e la sua arte.
Il lusso divenne quindi uno dei simboli del potere anche a Roma, nelle domus o nei palazzi in città degli aristocratici di più antica nobiltà; destando le critiche di Catone e di altri contro il lusso eccessivo e l’abbandono dei severi costumi dell’età repubblicana.
Al pari delle loro regge, le sepolture dei sovrani servivano a mostrare la loro ricchezza e quindi il loro potere, a cominciare dai Faraoni egizi: le loro dimore terrene sono scomparse, mentre quelle dell’aldilà – le Piramidi – sono ancora in piedi.
In ambito ellenistico, l’esempio più famoso è il Mausoleo di Alicarnasso (l’attuale Bodrum in Turchia), che era una delle Sette Meraviglie del mondo. Prendeva il nome da Mausolo, il re della Caria, e fu costruito nel 350 a.C. da sua moglie Artemisia, che chiamò a decorarlo i più famosi artisti e scultori dell’epoca (Briasside, Leochares, Timoteo e Skopas). Aveva un grande basamento rettangolare sul quale sorgeva il sepolcro vero e proprio con alte colonne, e sulla sommità svettava una Quadriga del Sole, probabilmente guidata da loro.
Fin dall’epoca repubblicana anche nel mondo romano e italico le tombe dei più celebri personaggi vennero costruite lungo le vie consolari per avere la massima visibilità. Le famiglie aristocratiche fecero a gara nell’edificare sepolcri sempre più imponenti, che erano il simbolo del potere e del prestigio della propria Gens. Ricordiamo ad esempio il Mausoleo di Cecilia Metella a Roma sull’Appia antica e il Mausoleo dei Plauzi a Tivoli, sulla via Tiburtina presso il Ponte Lucano; entrambi avevano un corpo di fabbrica circolare rivestito di travertino, posto su un basamento quadrato.
Il precedente più diretto del Mausoleo di Adriano naturalmente fu il Mausoleo di Augusto, il primo mausoleo dinastico imperiale di Roma. Aveva un basamento quadrato su cui sorgeva un corpo di fabbrica circolare rivestito di travertino. Fu costruito nel Campo Marzio, luogo di grande valore simbolico dove secondo la leggenda era avvenuta l’apoteosi e l’ascesa al cielo di Romolo, il fondatore di Roma. Fin dai tempi di Giulio Cesare (e anche prima), lì si erano celebrati i funerali dei più importanti personaggi del mondo romano.
Dato che gli spazi nel Campo Marzio erano ormai limitati, Adriano scelse un’area vicina, sulla riva destra del Tevere: l’Ager Vaticanus con gli Horti Domitiae, che da tempo appartenevano alla Casa imperiale. Nelle vicinanze passava una strada molto importante: la via Triumphalis, dove si svolgevano le processioni trionfali dei grandi condottieri romani. Adriano si proponeva come ideale successore di Augusto perché come lui aveva riportato la pace nell’impero dopo secoli di guerre, inaugurando una nuova Età dell’oro di prosperità.
Il Mausoleo di Adriano era leggermente più piccolo di quello di Augusto, ma era il primo grandioso monumento che si incontrasse arrivando a Roma da nord. Come tutte le sepolture monumentali romane serviva a mostrare la potenza dell’imperatore e della sua famiglia. Al pari del Mausoleo di Alicarnasso, aveva sulla sommità una Quadriga del Sole guidata da Adriano stesso raffigurato come Sol Invictus.
Il libro «Castel Sant’Angelo. Mausoleo di Adriano. Architettura e Luce» spiega in dettaglio il significato della Quadriga e del Mausoleo come simbolo della continuità dinastica e delle ascendenze divine che ne legittimavano il potere. Il libro propone una nuova ed inedita ricostruzione del suo aspetto antico e delle sue trasformazioni durante il Medioevo ed il Rinascimento fino ai giorni nostri.