©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
15 – BIBLIOTECA LATINA
Descrizione
La Biblioteca Latina aveva la stressa struttura della Biblioteca Greca (n. 14), con due grandi sale quadrangolari coperte da volte a crociera, più altri ambienti accessori.
Due gradini che immettevano nella sala BL1, che aveva due nicchie ai lati BL1a e BL1c, più una nicchia nel muro di fondo con una finestra aperta verso la sala interna BL3, come nella Biblioteca Greca.
La Biblioteca Latina
I corridoi BL2 e BL4 davano accesso alla seconda grande sala, BL3 che aveva un'abside in fondo con un basamento per una scultura e resti di affreschi. Come nella Biblioteca Greca, questa sala era visibile fin dall'ingresso attraverso la finestra della nicchia BL1b.
Biblioteca Latina veduta prospettica
Sul lato ovest due porte davano accesso al portico A-B-C che raccordava le due Biblioteche.
Altre due porte simmetriche sul lato ovest davano accesso agli altri ambienti dell'edificio, due dei quali absidati, in modo da conciliare l'orientamento della Biblioteca Latina con quello diverso del Cortile delle Biblioteche, al quale si saliva con diverse scale. e da lì al Palazzo Imperiale.
In BL18 si trova una latrina a due posti che serviva entrambe le Biblioteche.
Accessibile al pubblico solo in parte.
Latrina a due posti
Destinazione d’uso
La Biblioteca Latina era pavimentata in opus sectile, del quale è rimasto qualche frammento restaurato in situ, e quindi apparteneva ai quartieri nobili e imperiali della Villa. La latrina a due posti conferma tale destinazione.
Le pareti hanno i fori delle grappe del rivestimento marmoreo.
Il nome Biblioteca Latina ovviamente è di fantasia. I due edifici vennero definiti Biblioteche nel Cinquecento da Pirro Ligorio per via delle nicchie rettangolari, che a suo avviso potevano contenere papiri e manoscritti; le chiamò in "Greca" e "Latina" per giustificare il fatto che erano due.
In realtà nelle nicchie non vi sono tracce di scaffalature.
Secondo Filippo Coarelli le due Biblioteche potevano essere due Triclini estivi perché orientate a nord, ma manca lo spazio per lo stibadio, che invece è presente in tutti i Triclini identificati nella Villa.
Secondo Kähler, infine, le Biblioteche somigliano alle turres delle ville vitruviane e questa forse è l’idea più convincente.
Le due Biblioteche potevano essere due atri monumentali decorati da statue, una specie di Propileo, che costituivano l’accesso ai quartieri privati della Villa per chi provenisse da nord. Due edifici di rappresentanza, simboli della ricchezza e del lusso imperiale.
La Biblioteca Latina aveva anch'essa due grandi sale decorate da alcove, ma qui prevalevano le linee curve: come nella Biblioteca Greca, l'abside della sala più interna era visibile fin dall'ingresso, formato da una gradinata ricurva con due colonne.
Anche qui una serie di ambienti raccordavano il complesso al diverso orientamento dell'attiguo Cortile delle Biblioteche.
VEDI:
Marina De Franceschini, Villa Adriana. Mosaici, pavimenti, edifici,
1991, Biblioteca Latina pp. 83-92 e 386-390.