©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
37 - GRANDI TERME
Descrizione
Le Grandi Terme sono formate da una grande palestra GT1-2 con cortile scoperto centrale pavimentato in opus spicatum e circondato da un portico.
Su di esso si apre un’ampia sala GT7 fiancheggiata da due esedre e corridoio che portano all'impianto termale vero e proprio, con ambienti caldi e freddi.
L'enorme sala GT22 era il Frigidarium, con due vasche per l'acqua fredda in GT15 e GT 23, un tempo rivestite la grandi lastre in marmo bianco e accessibili con gradini. Nella vasca GT23 sono state rialzate due grandi colonne in marmo cipollino con i loro capitelli ionici
Frigidarium delle Grandi Terme
Nella sala GT22 si vede ancora la volta a crociera in parte crollata, che sembra star su per miracolo. È così da secoli, come documenta una incisione settecentesca di Piranesi.
Notevole l'ambiente GT21 dove rimane parte del soffitto in stucco che è stato disegnato da grandi artisti rinascimentali come Antonio da Sangallo.
La parte riscaldata della Terma si trova a sud-ovest come prescritto da Vitruvio. Nella maggior parte degli ambienti resta solo il pavimento inferiore in sesquipedali e frammenti del pavimento in mosaico bianco nero restaurati sopra le colonnine delle suspensurae.
Al centro del lato sud-ovest è una grande tholos o sudatio GT34, a pianta circolare e coperta da una cupola con oculo. Ha due nicchie in cui si vedono ancora gli affreschi 'a tenda'.
A lato della Tholos verso nord è il caldarium GT30 con due vasche per l'acqua calda. Sul lato opposto sono due vasti ambienti coperti da volta a botte con una serie di fori aperti dai cacciatori di metalli.
Più oltre verso il Canopo è un secondo caldarium GT38, più grande, ach'esso con due vasche per l'acqua calda. Confina con un ambiente che conserva uno dei pochi affreschi ben conservati della Villa.
Dal portico della palestra GT1 si accedeva anche al corridoio GT11 dove era sistemata una grande latrina multipla e poi s scendeva al peercorso sotterraneo di servizio GT33, 36, 41 e 42 dove erano sistemate le fornaci per il riscaldamento dell'acqua. Nell'ambiente GT39 si vede ancora il praefurnium.
Questo percorso era collegato ad altri corridoi sotterranei di servizio che partivano dalle Cento Camerelle e servivano anche le Piccole Terme
Le Grandi Terme sono interamente pavimentate in mosaico bianco privo di decorazione, con cornice di una o più fasce nere.
Frammento del soffitto in stucco nell'ambiente GT21
Destinazione d'uso
I semplici mosaici bianchi con fasce nere, la planimetria squadrata e la presenza di latrine multiple indica che le Grandi Terme erano l'impianto termale destinato al personale e agli schiavi della Villa.
Tale constatazione smentisce l'assurda "leggenda metropolitana" che vuole le Grandi Terme destinate agli uomini mentre le Piccole Terme sarebbero state riservate alla donne. Questo perché Adriano aveva stabilito che negli impianti termali di Roma vi fosse una separazione dei sessi.
In realtà gli utenti dei due impianti si differenziavano per rango non per sesso, come dimostra la decorazione e l'architettura dei due edifici. Lusso, architettura complessa, pavimenti in opus sectile e latrina singola nelle Piccole Terme. Architettura semplice, decorazione spartana, mosaico bianco e latrina multipla nelle Grandi Terme.
VEDI: Marina De Franceschini, Villa Adriana - Mosaici, pavimenti, edifici. Roma 1991, pp. 254-283 e 548-553 con bibliografia antiquaria precedente
Bibliografia
Hülsen 1910; Dehn 1913, pp. 396-399 fol 1 (n. 3), fol 87 (n. 192 e 194) e fol 90 (n. 198); Wadsworth 1924, pp. 44-95; Mirick 1933 pp. 119-126, tav. 4-12; Zorzi 1959: pp. 15-23 e 99-100, figg. 244-246; Smith 1978, pp. 73-93; de Vos 1985, pp. 350-380 (p. 359 fig. 281 e 287 su V.A.), Lolli Ghetti 1994, pp. 173-196; Salza Prina Ricotti 1994 pp. 77-110; Di Mento 2000, pp. 37-61; Verdiani - Tioli 2008: pp. 564-570; De Franceschini 2016.
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