©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia 2010
QUARTA FASE
REMOTE SENSING E LIDAR
Fig. 15 - Roccabruna, facciata est
Per integrare i dati raccolti con le ricognizioni geofisiche, è nostra intenzione effettuare una ricognizione aerea della zona (vedi sopra plastico fig. 1) con foto aeree (infrarosso, iperspettrali) e utilizzando il Lidar (Laser scanner aereo). Queste tecniche permettono di ‘vedere’ sotto il manto vegetale identificando le strutture nascoste: la vegetazione viene ‘eliminata’ durante l’elaborazione dei dati al computer, usando speciali algoritmi. Queste tecniche non sono mai state applicate in un sito complesso come Villa Adriana.
Fig. 16 - Roccabruna, sala circolare all’interno coperta da una cupola
Dato che l’interramento medio dell’edificio dell’Accademia va dai 30 ai 70 cm., la fotografia aerea all’infrarosso dovrebbe dare buoni risultati, permettendo di vedere in traccia le strutture sepolte. Ciò è particolarmente importante per lo studio dei ‘giardini segreti’ interni agli edifici.
Il Lidar è particolarmente indicato per rilevare i Torrioni della rupe del Fosso di Risicoli (vedi sopra fig. 10), che sono nascosti da una folta vegetazione e di difficile accesso. Parte dei Torrioni è crollata, si vedono ancora dei grossi frammenti murari alla base della rupe, e con il Lidar si potrebbe evidenziare molto meglio l’andamento del crollo ed i suoi resti.
In altre occasioni il Lidar si è dimostrato efficace per ricostruire il tracciato delle antiche strade e l’orografia originale del terreno: può servire a scoprire la continuazione del percorso basolato di accesso alla Villa che è stato messo in luce nel 2000 presso il Pecile, e probabilmente proseguiva verso l’Accademia lungo il Fosso di Risicoli.
Fig. 17 - Accademia, portico interno: il “Giardino segreto”
L’area oggetto di studio comprende le grandi Spianate artificiali dell’Accademia e del Pretorio, lunghe rispettivamente 600 e 350 metri, che non sono mai state indagate né scavate. Nulla si conosce della loro antica sistemazione (si favoleggia che fossero boschi dove Adriano andava a caccia), e il loro studio rientra nell’ambito disciplinare dell’archeologia del paesaggio antico.
Come nel caso della Geofisica, il Remote Sensing impiega tecniche non invasive, che permettono di raccogliere nuovi dati senza bisogno di uno scavo; questa fase del progetto non ha ancora avuto inizio.
Risultato atteso: scoperta di nuove strutture coperte dalla vegetazione e miglior conoscenza di quelle già identificate durante la nostra ricognizione. Ricostruzione del paesaggio antico.
©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia 2010