Marina De Franceschini nella Sala dei Filosofi a Villa Adriana
Marina De Franceschini, archeologa e ricercatrice indipendente, ha studiato e si è laureata in Lettere Antiche all'Università degli Studi di Genova con la professoressa Gioia De Luca, e una Tesi di Laurea sugli edifici romani dedicati al culto imperiale.
In seguito ha conseguito un Master of Arts negli Stati Uniti a Bryn Mawr College (Bryn Mawr, Pennsylvania), studiando con le professoresse Brunilde Sismondo Ridgway e Gloria Ferrari Pinney. La tesi era sui mosaici della Villa Adriana di Tivoli. Successivamente ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Archeologia a Pisa con il prof. Andrea Carandini.
La tesi per il Master of Arts è stata il punto di partenza del suo lavoro di ricerca sulle ville romane. Dopo averla studiata a lungo sui libri, visitando Villa Adriana si è resa conto della fondamentale importanza del lavoro sul campo e del rilievo ed analisi dei monumenti dal vero. Ha quindi ampliato la tesi americana (limitata ai soli mosaici), applicando per la prima volta nella villa imperiale i principi dell'archeometria, studiando e catalogando ciascun edificio ambiente per ambiente, con schede che illustrano la tecnica costruttiva, la decorazione, gli impianti idrici e termici e così via.
Questo lungo lavoro di ricerca e documentazione è stato riconosciuto dal Premio «l'Erma di Bretschneider», con la pubblicazione, nel 1991, del libro Villa Adriana. Mosaici, pavimenti, edifici[Figura 1], dal quale sono tratte in parte le informazioni fornite in questo sito.
È un testo ancor oggi fondamentale per lo studio di Villa Adriana: raccoglie le precedenti informazioni antiquarie, pubblica i mosaici ed i pavimenti in opus sectile, in precedenza inediti. Dà una nuova chiave di lettura del complesso adrianeo, del suo significato e funzione, ponendo le basi per nuovi studi.
Figura 1 - Il primo libro su Villa Adriana
Villa Adriana, Mosaici, Pavimenti, edifici
Negli anni successivi ha studiato le ville romane del Veneto e dell’Istria, con il professor Eugenio La Rocca all’Università di Pisa, pubblicando nel 1998 il libro Le Ville Romane della Venetia et Histria [Figura 2]. Le ville sono state inserite nel loro contesto storico, economico e territoriale: città, strade, porti, fiumi, centuriazione e produzione agricola. È stata ricostruita la capillare e razionale organizzazione del territorio creata dai Romani che replicarono in tutta Italia il modello di Roma, costruendo città dotate di un porto fluviale abbinato ad un porto marittimo, per agevolare il trasporto dei prodotti agricoli via nave, molto più rapido, economico ed efficiente di quello terrestre.
Figura 2 - Le Ville romane della
X Regio, Venetia et Histria
Nel 2005 in collaborazione con la Sovraintendenza del Comune di Roma ed il prof. Eugenio La Rocca, ha pubblicato il volume Ville dell'Agro romano[Figura 3], che cataloga cento ville situate negli immediati dintorni di Roma, ricostruendone la tipologia e l'evoluzione nel corso dei secoli, specie per quanto riguarda gli impianti produttivi e termali.
Inoltre cataloga i pavimenti (prevalentemente mosaici) e i rinvenimenti, in particolare le sculture. Ciò ha permesso di comprendere che le ville comparvero in epoca molto antica e furono attive fino al V-VI sec. d.C.
Le grandi ville monumentali a padiglione – come la villa dei Quintili o la villa dei Sette Bassi – erano un’eccezione; la maggior parte delle ville era di dimensioni più ridotte, con una parte residenziale che aveva una decorazione di pregio ed una parte ‘rustica’ dedicata alla produzione agricola di olio, vino e derrate alimentari.
Figura 3 - Ville dell'Agro romano
Nel 2003 Marina De Franceschini ha collaborato con l'Università di Trento e la prof. Mariette de Vos ad un Progetto per il rilievo e lo studio della Palestra di Villa Adriana, riprendendo uno studio precedente, iniziato nel 1994.
A partire dal 2005 ha ideato e diretto il Progetto Accademia, per studiare la parte meno nota di Villa Adriana, situata in proprietà rpivata – l’Accademia – grazie alla cortese disponibilità dei proprietari, signori Bulgarini.
Punto di partenza del Progetto Accademia è stato un nuovo rilievo con le più moderne tecnologie informatiche (Total station, Laser scanner), eseguito durante diverse campagne con gli architetti Umberto Pavanello e Giorgia Andreatta e le archeologhe Anna Maria Marras, Caterina Ognibeni e Birgit Costazza dell’Università di Trento [Figura 4].
Figura 4 - Il team del Progetto Accademia al lavoro con il Laser Scanner.
Umberto Pavanello al Laser Scanner
con Caterina Ognibeni, Birgit Costazza e Anna Maria Marras
Siamo stati i primi ad impiegare il Laser Scanner nel il rilievo archeologico a Villa Adriana, di cui all’epoca pochi comprendevano le potenzialità. I primi risultati del rilievo sono stati pubblicati in diversi articoli e illustrati durante convegni (vedi bibliografia).
Altri rilievi dei corridoi sotterranei sono stati effettuati dall’archeologa Anna Maria Marras usando il geo-resistivimetro: ha ricostruito i percorsi originali che in parte coincidono con quelli rilevati da Piranesi.
olio, vino e derrate alimentari.
Assieme all’archeo-astronomo Giuseppe Veneziano è pioniera degli studi di archeoastronomia a Villa Adriana; nel 2011 hanno pubblicato insieme il libro Villa Adriana. Architettura Celeste. I segreti dei Solstizi [Figura 5], che illustra le straordinarie scoperte dei loro studi. A Villa Adriana, gli edifici dell’Accademia e Roccabruna e l’intera Spianata dell’Accademia erano infatti orientati astronomicamente. Durante il Solstizio estivo e invernale ancor oggi si verificano straordinari fenomeni luminosi, proprio come a Stonehenge o ad Abu Simbel.
Figura 5 -Villa Adriana. Architettura Celeste. I Segreti dei Solstizi
Il libro sulle nostre scoperte di Archeoastronomia a Villa Adriana
[Link al video su youtube: Roccabruna: https://www.youtube.com/watch?v=EKMcHXfjhI4]
[Link al video su youtube: Accademia: https://www.youtube.com/watch?v=NuJOg_hKHUk]
Nel 2016 è uscito il suo nuovo libro sull’Accademia, in lingua inglese:
Villa Adriana. Accademia. Hadrian’s Secret Garden, History of the Excavations, Ancient Sources and Antiquarian Studies from the XV to the XVII Centuries [Figura 6]. Ripercorre la storia degli studi e degli scavi all’Accademia e a Villa Adriana a partire dalla sua riscoperta nel Quattrocento fino al Seicento. Ad esso farà seguito un secondo volume dedicato alla storia degli scavi e degli studi nel Settecento.
Nel libro viene raccolta per la prima volta una documentazione grafica completa delle piante e dei disegni antiquari, a colori e in grande formato, come ad esempio la pianta generale di Francesco Contini del 1668. Le sculture ed i mosaici rinvenuti durante quei primi tre secoli di scavi sono illustrati con nuove fotografie a colori, presentando al contempo nuove scoperte. I testi antiquari sono riportati in versione originale e tradotti in lingua inglese. Il libro ha ottenuto un Grant dall’Archaeological Institute of America per pagare i diritti di pubblicazione delle nuove fotografie.
Figura 6 - Il primo libro sull'Accademia di Villa Adriana.
Storia, scavi e studi dal Quattrocento al Seicento
Nel 2016 ha fondato Rirella Editrice[Figura 7],
casa editrice nata per pubblicare i suoi studi Archeoastronomia e altri
studi di Archeologia in piccoli volumi divulgativi con ricchissimo
corredo fotografico.
Il primo volume della serie è dedicato alle sue scoperte di Archeoastronomia nel Pantheon di Roma: l’Arco di Luce ed il Quadrato di Luce.
Youtube
Video dell'Arco di Luce:
https://www.youtube.com/watch?v=qUqlDOAAPw8&list=PL_2RGUuQLgT4ZfileiKsdIAhfpJ5_nUiO&index=6
Figura
7 - Rirella Editrice
Nel febbraio del 2017 ha parlato delle sue ricerche nell’Accademia di Villa Adriana durante l’
International Workshop al British Museum di Londra, intitolato
«New Research at Hadrian’s Villa», organizzato da Thorsten Opper del British Museum di Londra, al quale ha partecipato anche la Columbia University di NewYork.
Figura 8 -
International Workshop su
Villa Adriana al British Museum
Assieme
all’archeo-astronomo Giuseppe Veneziano ha aperto
nuove strade nello studio dell’Archeoastronomia negli antichi edifici romani; la letteratura esistente si concentra su edifici preistorici, egizi, maya e medievali e di rado su quelli greci e romani.
Hanno studiato l’orientamento astronomico di altri edifici antichi a Roma: il Mausoleo degli Equinozi (sulla via Appia), l’Horologium Augusti, la Domus Aurea. Lo hanno scoperto nel Mausoleo di Adriano (Castel Sant’Angelo) e soprattutto nel Pantheon di Roma, con lo straordinario Arco e il Quadrato di Luce che si vedono solo due volte all’anno per pochissimi giorni.
Figura 9 - Marina De Franceschini al Pantheon con l'Arco di Luce
Hanno inoltre scoperto l’orientamento astronomico della Villa Jovis dell’imperatore Tiberio a Capri, e di recente nella Villa di Tiberio a Sperlonga, e ancora nell’antica Aventicum, la capitale dell’Helvetia romana, (l’attuale Avenches in Svizzera).
In tutti questi edifici l’archeoastronomia ha fornito una nuova chiave di lettura per l’interpretazione della loro funzione e del loro significato simbolico.
Grazie alla collaborazione con gli Speleologi dell’Associazione Sotterranei di Roma ha esplorato e studiato i percorsi sotterranei di Villa Adriana (mai aperti al pubblico), in particolare il Grande Trapezio, le gallerie sotterranee che collegano Roccabruna e l’Accademia e gli Inferi.
©MarinaDeFranceschini - Progetto Accademia
Figura 10 - Marina De Franceschini nelle gallerie sotterranee del Grande Trapezio
Ha inoltre collaborato con il professor Jørgen Hansen nello studio degli acquedotti e dell’alimentazione idrica della Villa Adriana.
Continua a studiare i mosaici di Villa Adriana, ed ha scoperto numerosi esemplari inediti, rintracciando alcuni tavoli con piano in mosaico precedentemente noti solo dalle fonti antiquarie. I risultati sono stati pubblicati in diversi articoli e presentati a convegni italiani e internazionali.
Le sue ricerche più recenti riguardano i marmi architettonici di Villa Adriana riadoperati nei palazzi di Tivoli. Sono in corso nuovi studi di Archeoastronomia su altri siti romani.